AMOC, il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica, è un elemento chiave del sistema climatico terrestre ma ora è prossimo al punto di non ritorno e non si sa quali potranno essere le conseguenze di una sua inversione di rotta.

Acronimo di Atlantic Meridional Overturning Circulation, AMOC indica una componente chiave del sistema climatico terrestre. E si tratta di una gigantesca corrente che interessa l’Oceano Atlantico. Ipotizzando di seguire idealmente una certa massa d’acqua che si trova alla quota del Sud Africa si osserverebbe che, grazie ad AMOC, questa viene trascinata a nord, dove si raffredda.

L’abbassamento della temperatura modifica leggermente la sua densità, che aumenta, causando un movimento rotatorio che comporta uno spostamento dall’alto verso il basso della massa d’acqua. L’acqua fredda, quindi, scende verso i fondali e viene trasportata nuovamente verso sud, dove si riscalda, torna in superficie e riprende il suo ciclo. Questo continuo spostamento di masse d’acqua distribuisce l’energia termica per tutto l’Oceano Atlantico, influenzando il clima delle terre che vi si affacciano.

Il punto di non ritorno.

L’indebolimento di AMOC è di recente interesse e, di fatti, non si hanno particolari testimonianze storiche che possano indicare un precedente mutamento all’interno della storia recente. Tuttavia, gli studiosi ritengono che cambiamenti di AMOC possano essersi verificati nell’ultimo periodo glaciale, durante gli eventi di Dansgaard-Oeschger.* Secondo un nuovo studio, pubblicato su Science Advanced lo scorso febbraio, il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica è nella sua fase più debole da oltre un millennio a questa parte.

A causa del riscaldamento globale le calotte polari hanno iniziato un sempre più rapido scioglimento, introducendo nell’oceano grandi quantità di acqua dolce che, mescolandosi a quella salata, ne abbassa la densità. Siccome è proprio la variazione di densità a generare il movimento rotatorio che permette alle masse d’acqua di tornare verso sud e raffreddarsi, risulta evidente che, se l’acqua inizia a inabissarsi con più fatica, AMOC subisce una battuta d’arresto.

Effetti sconosciuti.

Secondo alcuni studi l’interruzione del capovolgimento meridionale della circolazione atlantica avverrà in un periodo compreso tra il 2025 e il 2095, altri hanno fornino altri metodi per capire quando AMOC si fermerà.

René M. van Westen, Michael Kliphuis e Henk A. Dijkstra, autori dello studio pubblicato su Science Advanced, sostengono che gli effetti del collasso di AMOC interesseranno maggiormente certe aree del globo rispetto ad altre.

La foresta Amazzonica, per esempio, è una delle aree a rischio. Qui la stagione secca si invertirebbe con quella delle piogge e questo potrebbe intaccare significativamente l’intero ecosistema. Il collasso di AMOC porterà temperature più rigide in Europa e più calde nell’emisfero meridionale, anche se non in tutte le zone si avrà la stessa variazione, sottolineano gli scienziati. La domanda principale che gli studiosi si pongono è come cambierà il clima nelle regioni interessate; anche perché questo avrà sicuramente degli impatti notevoli sulle migrazioni degli animali, sui vari ecosistemi e sull’agricoltura.

*Gli eventi di Dansgaard-Oeschger (o eventi D-O, dal nome degli studiosi Willi Dansgaard e Hans Oeschger) sono fluttuazioni climatiche avvenute durante l’ultimo periodo glaciale terrestre. Si tratta di rapidi riscaldamenti globali seguiti poi da periodi di graduale raffreddamento.

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Immagine di copertina di Mat Brown