Lo slow fashion è un movimento nato nel 2007 grazie a Kate Fletcher per un approccio della moda più responsabile e ponderato. Rigenerazione dei tessuti con una riduzione di consumo delle risorse a favore dell’ambiente nel ciclo di produzione.

Mantenere in circolo capi già indossati dando importanza alla qualità invece alla quantità grazie anche al second-hand e al vintage. Sono soprattuto le piccole e medie imprese ad avere abbracciato la slow fashion per uno sviluppo sostenibile. La qualità e la longevità dei capi hanno acquisito un’importanza primaria applicando un ciclo produttivo definito economia circolare. Si tratta di riutilizzare, riparare, riciclare capi già esistenti il più lungo possibile. La moda etica e la moda sostenibile si basano su questa forma di economia, applicando un modello di slow fashion.

Kore.

Si tratta di una società che nasce da Intersos una grande OMG presente in venti paesi con sede a Roma che promuove l’inserimento lavorativo nel mondo sartoriale di persone vulnerabili come donne vittime di sfruttamento, violenza psicologica e fisica. Kore offre anche un supporto a livello sociale ridando loro fiducia in se stessi per raggiungere una completa autonomia lavorativa e sociale. Propone prodotti di alta qualità: gadget, abiti da lavoro, linea beauty, linea pet, bomboniere, idee regalo, confezioni conto terzi e ha anche una linea di tisane etiche bio.

Restyled by G.

Gaia ha fondato un brand in cui ogni creazione è pensata per essere riadattata essendo basata su capi sartoriali. Si parla di recupero di scarti di sartoria, capi e materiali che altrimenti sarebbe gettati via e scartati. Sono modelli streetwear ispirati a Dapper Dan che partiva dall’upcycling come tecnica per creare capi sportivi negli anni ’80 in America per i primi esponenti della cultura hip hop. La sua caratteristica era la “fun fact”: unire vari tessuti e parti di capi di marchi di lusso nelle sue creazioni come rivendicazione sociale. Sono capi senza etichette di genere, versatili che permettono diverse vestibilità. Un esempio sono le gonne come quella ricavata da uno scampolo di un capo spalla. Nella realizzazione è stata alterata solo una parte dello scampolo per creare lo scampolo per creare lo spacco e la chiusura sulla vita per un design semplice e unico. E’ un brand artigianale e di slow fashion a beneficio di uno stile creativo e personale a cui si unisce il lavoro di sarte indipendenti che applicano la tradizione al recupero di materiali.

Eleonora Riccio.

Eleonora è un’esperta in colori e tinture naturali derivanti non solo dalle piante una delle sue passioni principali. Ha creato un brand di Pret a Porter e Haute Couture in cui usa le tinture naturali provenienti da scarti agricoli o potature varie. Si avvale dell’aiuto di aziende agricole, vivaisti e giardinieri per la realizzazione dei suoi pigmenti naturali. Si occupa anche di eco-printing che consiste nel reperire e congelare foglie durante le stagioni più calde per utilizzarle nella stagione invernale. È una stilista Green che sottolinea l’importanza di comprendere il valore che c’è dietro a quello che si crea.

Caterina Moro.

È una giovane stilista che unisce la moda all’arte e alla natura. La ricerca artistica infatti è una costante nelle sue collezioni. Ha collaborato con artisti come Germano Serafini nella collezioni Heima e Metamorphoses, Lucamaleonte nella collezione Pancratium Maritimum e Carina Sohl per Utopia dove la bellezza dei fiori impressi sulla pelle sottolinea l’unicità dei capi. I suoi abiti esprimono armonia e amore per l’arte. Il suo scopo è di creare “Textile Art for Human Bodies”. Dietro ogni collezione c’è una ricerca accurata di materiali e attenzione all’artigianalità. Sono creazioni concepite per avere valore nel tempo. Meno capi nel nostro guardaroba ma di valore, che sono realizzati con tessuti di qualità di cui si conosce la provenienza, caratterizzati da una bellezza che cresce nel tempo. Mixando infatti un capo di una capsule con un altro potremo creare sempre nuovi look esprimendo al meglio la nostra personalità.

Questi brand danno vita a creazioni uniche, sartoriali fatte per durare nel tempo grazie alla qualità del prodotto che riflette i nostri valori e il nostro modo di pensare. Il futuro della moda è nello slow fashion che promuove la sostenibilità scegliendo di prendersi cura di se stessi e dell’ambiente.

Immagine di copertina di Los Muertos Crew

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