Vogue Forces 2025 si è svolto all’Acquario Romano. Cambio di location e di target. Fashion talks all’interno della struttura affiancati da workshop e conversazioni informali nella parte esterna del giardino.
Vogue Forces 2025. Nelle prime due edizioni abbiamo visto una platea con look interessanti da cui prendere spunto e con cui confrontarsi parlando di moda. Tanto entusiasmo e ammirazione verso stilisti e personaggi della moda. Questa è stata l’edizione dei millenial, dei ragazzi/e delle Accademie di Moda. D’altra parte il mercato della moda attuale continua a sceglierli come target di riferimento.
Tanta preoccupazione per esami, argomenti vari e treni per il ritorno nelle chiacchiere per accedere ai fashion talks. È stata tenera la loro reazione quando Alessandra Mastronardi ha parlato del suo percorso di maturità anche attraverso i look. La reazione è stata “Ha 40 anni?!” Nel loro immaginario probabilmente è rimasta legata al personaggio con cui ha esordito.
Emerge un divario rispetto al target che ha vissuto la moda anche attraverso le rispettive madri, zie e che al di là dei designer del lusso amano vestire anche brand emergenti affermati. Lo stile si evolve crescendo e si denota anche attraverso gli abiti che si indossa in cui si percepisce una maggiore sicurezza si se stessi.
Olivier Rousteing.
Olivier Rousteing direttore creativo di Balmain dal 2011 non ha potuto partecipare e ha inviato un messaggio di scuse in italiano. Era uno dei talk più attesi anche perchè è riuscito a imporre uno stile audace e contemporaneo riportando il brand in primo piano anche se personalmente mi ha deluso l’ultima fashion week di Parigi.
“From Italy to the iconic American brand: Veronica Leoni’s Calvin Klein Collection story”.
Veronica Leoni attuale direttore creativo che abbiamo iniziato a conoscere soprattutto grazie al suo lavoro per Jill Sander e Celine ha reso il brand Calvin Klein più accattivante mantenendolo easy. Ha respirato moda sin da piccola grazie alla mamma che cuciva nel suo tempo libero quindi la scelta è stata accolta in famiglia come una conseguenza. Racconta come Roma, città natale in cui è cresciuta abbia influenzato la moda per le varie contraddizioni che caratterizzano anche New York.
Il minimalismo che la caratterizza è un processo complesso di purificazione. Il suo è un percorso estetico coerente. E’ anche curiosa e la curiosità è importante nel suo lavoro come proiezione verso il futuro con il supporto del passato. Ha parlato di come in questo momento storico la creatività e la finanza siano molto legate ma in maniera scoordinata: la finanza cerca di prendere il sopravvento. Questo è stato percepito anche da quelli esterni al settore moda attraverso il recente “gioco della moda”.

Vogue Forces 2025: “A tribute to Giorgio Armani through the lens of women in cinema”.
Un talk emozionate e coinvolgente: Greta Ferro, Kasia Smutniak, Alessandra Mastronardi hanno parlato in maniera spontanea e sincera del loro rapporto con Armani e la moda.
Greta Ferro e Smutniak hanno collaborato con Re Giorgio avendo quindi la possibilità di conoscerlo. Hanno evidenziato il suo aspetto rigoroso, autentico. Armani diceva “Io sono così. Non posso piacere a tutti. Sono coerente.” e si vede attraverso la sua moda che non scende a compromessi perché i suoi capi sono pezzi eterni. Si occupava di tutto dal trucco ai dettagli e il suo carisma si percepiva sia come uomo che stilista. Una figura inarrivabile con cui non si sapeva come comportarsi. Comunque sia lavorare con lui era una corsia preferenziale.
Tanti aneddoti interessanti di Vogue Forces 2025: come Greta Ferro in merito al fatto di come abbia sottolineato che non avesse un’altezza adatta a una modella. Simpatico come lei lo ha definito! Mastronardi ha raccontato come vendendola a una prima di un film l’abbia bloccata per fare un fiocco perfetto alla sua sciarpa non sistemata perché lui aveva cura dei dettagli delle sue creazioni e di chi le indossava. Per Smutniak è lui il vero diavolo di “Il diavolo veste Prada” ma simpatico.
Emerge dal loro racconto corale come Armani ha saputo comunicare libertà attraverso le sue creazioni. Le donne hanno iniziato a esplorare se stesse. La giacca destrutturata ne è un esempio. La giacca porta a una postura dritta, a una maggior sicurezza.
Un capo elegante, sensuale: sentirsi sicure, camminare con la schiena dritta è una presa di coscienza di se stesse che caratterizza la sensualità.
Gioco di capi maschili con quelli femminili nel vestire la Mastronardi come madrina del Festival del cinema di Venezia. Abiti gioiello per la sera facedola sentire più sicura nell’affrontare la platea.
La moda Armani non ha tempo. Una donna semplice ma non banale perché la semplicità non è una debolezza bensì sinonimo di forza. Ogni donna è fiera di indossare Armani.
“The Ferrari Perspective: people, passion, community”.
La diversità è stata sottolineata come un valore. Tutti devono essere in grado di coltivare l’espressione di se stesso trasformando il sogno in attitudine. Rocco Iannone direttore creativo del brand Ferrari dal 2019 ha compreso che la moda sarebbe stato il suo percorso di vita vedendo le creazioni di Gianni Versace. Probabilmente questo esempio è riuscito a spronarlo nell’evoluzione del brand Ferrari che si è imposto nello scenario della moda.
Iannone vuole raccontare attraverso le sue creazioni tutte le emozioni come lo stupore, bellezza, rabbia. Ferrari è un brand che ha 90 anni di storia costruita grazie alla passione. Ha cercato di convogliare i valori Ferrari come tenacia, forza ed energia nelle sue creazioni di moda. L’ultima sfilata presentata alla fashion week di Milano è all’insegna della semplicità per una donna moderna e fashion perché è un’operazione di sottrazione come lui stesso ha affermato ed è stato il bianco questa volta a trionfare.
Rocco Iannone ed Eleonora Abbagnato hanno parlato dei punti comuni tra danza e moda. Iannone è appassionato di danza come l’Etoile della moda. Entrambi hanno parlato di come saper dare spazio nel team per essere in grado di prendere quello che ogni persona è in grado di dare. La passione, le origini del sud e il credere in se stessi li hanno portati a quello che sono oggi. Il talento è qualcosa che si ha ma che va anche costruito e non lasciato andare.
La moda e la danza sono uniti da sempre. Diversi brand di lusso hanno disegnato i costumi di scena per la danza. È importate sentirsi belle nel movimento. Una delle collaborazioni più famose è stata quella con Yves Saint Laurent e la sua musa la danzatrice Zizi Jeanmaire.
Vogue Forces 2025 ha presentato tanti talk interessanti in cui gli stilisti hanno parlato delle loro carriere, del loro percorso evolutivo e della moda. Sono emersi punti comuni quali l’importanza dello storico per lavorare nel presente, l’entusiasmo, la curiosità ma soprattutto la passione per ciò che si fa. Bisogna sempre credere e non basta avere l’attitudine. Il sogno va coltivato.
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