BUFFY ARRIVA SU AMAZON PRIME VIDEO: UN CULT DA RIVEDERE O DA VEDERE PER LA PRIMA VOLTA

In quanti hanno esultato alla notizia che la serie intera di Buffy l’ammazzavampiri sarebbe stata disponibile su Amazon Prime Video dal 1° settembre?

Mi domandavo in effetti, da qualche mese a questa parte, soprattutto durante il lungo periodo del lockdown, perché qualche colosso streaming non si decidesse a trasmettere le stagioni di quello che è e che sarà sempre un cult della televisione.

Buffy the Vampire Slayer è un teen drama di genere horror fantasy della seconda metà degli anni novanta, che ha visto la sua prima apparizione in Italia nel 2000 (negli Usa è andata in onda per la prima volta nel 1997). Si è conclusa nel 2003 dopo ben sette stagioni, ciascuna di 22 puntate (eccezion fatta per la prima che ne conta soltanto 12). Ideata da quel genio di Joss Whedon (che ha diretto anche The Avengers) non può essere considerata obsoleta, credetemi.

Ma prima di elencarvi i motivi per cui vale la pena davvero rivederla o vederla per la prima volta, vi racconto un poco la trama: Buffy Summers, tipica sedicenne americana, è in realtà destinata a essere la cacciatrice di vampiri e mostri che infestano la cittadina di Sunnydale, dove si trasferisce con sua madre. Ad aiutarla in questa pericolosa impresa ci sono il suo Osservatore, un gruppo di coetanei e alcune creature della notte convertite al bene.

Trama semplice, direte. Letta così non ha nulla di speciale. Eppure gli autori della serie tv hanno pensato in grande pretendendo sempre molto sia dai personaggi che dalle situazioni, creando un universo di personalità e luoghi iconici che hanno fatto la storia della piccola televisione. Probabilmente, senza Buffy, non ci sarebbero state altre serie tv analoghe come Streghe o il longevo Supernatural. A Buffy si deve il merito di aver dato il via a tutta quella produzione di telefilm a tema soprannaturale con protagonisti i teenager e i loro drammi.

Ma perché, appunto, guardare ancora oggi Buffy nonostante ci separino ben 23 anni dalla prima messa in onda in America?

Elenchiamone qualche motivo.

  1. Buffy ha reso famosa al pubblico Sarah Michelle Gellar. E Sarah ha prestato il suo volto a una delle prime eroine femminili, designate dal destino, della tv. Piccola, bionda, vestita alla moda (a modo suo), Buffy combatte contro i malvagi in minigonna, stivali e paletto di legno. Un’icona di stile, ai suoi tempi. Oggi diremmo che Buffy fece sua la frase “sono donna, vesto come voglio senza paura dei pregiudizi, qualsiasi cosa io faccia”.
  2. Prima di Bella ed Edward, c’erano loro: Buffy/Angel, Buffy/Spike. Luce e oscurità che lottano insieme in nome dell’amore. La scoperta di Angel vampiro dopo un semplice bacio è, a mio avviso, il colpo di scena più geniale e romantico delle serie tv poiché capovolge completamente lo stereotipo del bacio del vero amore disneyano. Il bacio in questo caso non risveglia la bella… ma la bestia.
  3. Serie tv di formazione. Passano le stagioni e i personaggi crescono, si evolvono. Non soltanto la protagonista ma tutta la gang di amici mutano, costretti dal passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. E allora ritroviamo i problemi di cuore, quelli familiari, le malattie, la morte. Temi della nostra vita dunque nei quali, in alcuni episodi, tutti noi ci possiamo rispecchiare.
  4. Alcuni degli episodi di Buffy sono pietre miliari della tv. Puntate come Un corpo freddo (The Body) o L’urlo che uccide (Hush) sono dei capolavori di regia e sceneggiatura. Tanto di cappello a Whedon che era dietro la camera in entrambi.
  5. In Buffy ritroviamo una delle prime coppie gay della tv. Adesso siamo abituati a vederne in ogni dove, ma Willow e Tara sono state le pioniere dell’amore omosessuale del piccolo schermo. Onore a loro.
  6. Il finale. Quando venne trasmesso, come accade quasi sempre, il finale di serie suscitò opinioni contrastanti. Ma lasciatemi dire che per me risultò, e risulta ancora adesso, come il miglior finale di tutti i tempi. Non posso spiegarvene il motivo o vi svelerei la filosofia dell’intera serie. Dunque: vedere per credere. Poi, magari, ne riparleremo.

Non fatevi scoraggiare dagli effetti speciali e dal trucco che risultano sicuramente acerbi dopo tutto questo tempo, soprattutto agli occhi di chi è abituato oramai a effetti d’animazione più realistici. Tenete a mente piuttosto che Buffy è diventato a ragione un classico e che un classico, come disse Calvino in merito alla letteratura, ha sempre qualcosa da dire.

E quindi, come recita il titolo originale della prima puntata della prima stagione, benvenuti sulla bocca dell’inferno (Welcome to the Hellmouth) dove si rischia la vita, si fanno brutti incontri ma si cresce e si ama allo stesso tempo.