Dalla serie di romanzi al film prodotto da Netflix. Il famoso detective privato Sherlock Holmes e il suo altrettanto famoso fratello maggiore Mycroft hanno una sorella adolescente. Si chiama Enola, e questa è la sua storia.
Tutto è cominciato dalla serie di libri per ragazzi della scrittrice statunitense Nancy Springer.
La serie The Enola Holmes Mysteries comprende sei romanzi, scritti tra il 2006 e il 2010 e pubblicati dalla Penguin Young Readers. Si tratta di una sorta di pastiche letterario, che utilizza personaggi e ambientazioni del canone holmesiano, ma se ne discosta proprio con il personaggio di Enola Holmes, creazione originale di Nancy Springer.
Di lettura piacevole, i libri della Springer hanno conquistato fin dall’inizio l’approvazione dei lettori di tutte le età. Tanto che il primo e il quinto romanzo, The Case of the Missing Marquess e The Case of the Cryptic Crinoline, sono stati candidati per gli Edgar Awards come Best Juvenile Mystery, rispettivamente nel 2007 e nel 2010.
Il film
Tratto dal primo romanzo della serie, il film è stato prodotto da Netflix e ci presenta il personaggio di Enola Holmes. A interpretarla è la giovanissima e talentuosa attrice britannica Millie Bobby Brown. A forgiare il suo carattere è la madre Eudoria – una Helena Bonham Carter perfetta nella parte – rimasta vedova quando Enola era ancora piccola. Eudoria le insegna tutto: lettura, scienza, tennis e arti marziali, sollecitando in lei lo spirito critico e la curiosità tipica degli Holmes.
Crescendo, Enola diventa una ragazza attenta e perspicace, che sfida i diktat imposti alle donne dell’epoca. Il suo nome bizzarro, del resto, è tutto un programma. Al contrario si legge Alone, sola, e la dice lunga sul personaggio fuori dagli schemi.
La storia.
Siamo nel luglio del 1900. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, la ragazza si accorge della scomparsa della madre e chiama in soccorso i fratelli Mycroft e Sherlock, interpretati rispettivamente da Sam Claflin e Henry Cavill. Insieme i tre Holmes fanno ritorno a Ferndell Hall. Mentre Sherlock entra subito in sintonia con la sorella, Mycroft (suo tutore legale) intende invece mandarla nella scuola dell’ex amica della madre, Miss Harrison.
Ma, come in tutte le buone storie per ragazzi, la ribelle Enola decodifica un messaggio criptato lasciatole dalla madre, e fugge via, travestendosi da ragazzo. Sul treno, incontra il giovane Tewkesbury, marchese di Basilwether, e nasce tra i due una bella amicizia.
I temi dei classici per ragazzi ci sono tutti.
Dalla fuga al consolidamento dell’amicizia che, s’intuisce, sfocerà in un sentimento più profondo. Dalle apparenti incomprensioni della famiglia, all’affermazione della propria indipendenza e identità. Topoi letterari a parte, Enola Holmes è un film piacevole, adatto a tutti. Un successo dunque meritato.
Il film è stato visto da 76 milioni di account nelle prime quattro settimane di programmazione sulla piattaforma Netflix, classificandosi come il secondo film più visto del 2020.
Il caso.
La Conan Doyle Estate, che detiene i diritti delle poche opere rimaste dell’autore non ancora diventate patrimonio collettivo, ha intentato causa a Netflix, accusando la piattaforma di rappresentare Sherlock Holmes come un personaggio che prova emozioni. Un avvenimento eccezionale che accade solo nelle opere del canone comprese tra il 1923 e il 1927, e che sono coperte ancora da copyright (guarda un po’?). A dicembre 2020 la causa è stata archiviata. There’s no reason to get emotional about it!
A dire la verità, l’Holmes di Cavill non solo è eccezionalmente attraente, ma è anche credibile persino nel suo fraterno orgoglio, soprattutto quando si lascia andare a una smorfia di compiacimento, nel momento in cui apprende che la sorellina è arrivata a risolvere il caso prima di lui. Ma questa è un’altra storia.
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