Arriva nelle sale italiane dal 9 maggio Il gusto delle cose di Trần Anh Hùng, distribuito da Lucky Red.

Il gusto delle cose è un film da gustare e ammirare. Atmosfere calde e genuine d’altri tempi e sinergie emozionali con protagonisti cibo e amore. Il cibo diventa il linguaggio dell’amore. Grazie alle riprese, ravvicinate e oneste, si ha come l’impressione di sentire i profumi delle pietanze e di carpirne la consistenza tattile. Luce e fotografia magiche che si adattano perfettamente al copione del film con scenari che ci riportano alla pittura fresca di Renoir, ma anche a quella più cupa di Caravaggio.

Amore ed eros in cucina.

I sensi sono i capisaldi di questa pellicola che senza svelare l’erotismo, ne fanno assaggiare il sentore e l’ardore tramite la tradizione e la passione culinaria. Poche le parole e i dialoghi sono intensi. Così come profondi gli sguardi e le espressioni dei protagonisti. Siamo nel 1885. L’Impeccabile cuoca Eugénie lavora da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin. Il loro sodalizio dà vita a piatti, uno più delizioso dell’altro, che stupiscono anche gli chef più illustri del mondo. Con il passare del tempo, la pratica della cultura gastronomica e l’ammirazione reciproca si trasformano in una relazione sentimentale. Eugenie, però, è affezionata alla sua libertà e non vuole sposare Dodin. Così, lui decide di fare qualcosa che non ha mai fatto prima: cucinare per lei.

Presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio per la Miglior Regia, e candidato dalla Francia per la corsa al Premio Oscar®, il film è ambientato nella Francia di fine Ottocento e vede protagonista la star Juliette Binoche nei panni della cuoca sopraffina Eugénie, e Dodin, interpretato dal Premio César Benoît Magimel. I piatti realizzati nel film e la consulenza per le coreografie in cucina eseguite dai protagonisti sono state curate dallo Chef stellato Pierre Gagnaire.

Ne avevamo parlato in anteprima da Cannes: La passion de Dodin Bouffant

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