Emergenza climatica come pandemia. Queste le parole del premier Draghi all’evento Climate Moment di New York. Parole che fanno intendere, finalmente, la presa di coscienza dei grandi della terra nei confronti della crisi climatica intesa come crisi umanitaria.

Mentre i giovani si preparano a scendere in piazza il 24 di Settembre per lo sciopero globale per il clima, a New York, nonostante l’assenza della Cina e dell’India, anche Draghi interviene al Climate Moment, la tavola rotonda informale voluta dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e dal primo ministro britannico Boris Johnson. La Cop26 di Glasgow, il prossimo novembre, è sempre più vicina e l’Italia contribuirà alla sua organizzazione insieme al Regno Unito. Assieme, dunque, per l’emergenza climatica.

A New York, in videoconferenza, Draghi dice:

“È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici

Emergenza climatica come emergenza pandemia

Il premier Draghi prosegue paragonando l’emergenza climatica alla pandemia ancora in corso. Forse per ricordarci che anche il clima e i suoi drastici cambiamenti riguardano l’intero pianeta, esattamente come lo è stato, e lo è, per la pandemia. Forse per ribadire il concetto che soltanto uniti si possono fronteggiare alcune battaglie. I potenti della terra, i nostri politici e le nostre guide, finalmente sembrano aver compreso l’importanza di agire subito. Occorrono decisioni lampo per riparare a errori riprodotti nel tempo. Draghi prosegue:

“Gli investimenti pubblici dedicati alla ricerca e sviluppo devono diventare priorità per ambiti strategici come elettrificazione, idrogeno, bioenergia, cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio, che oggi ricevono solo circa un terzo del finanziamento pubblico. La fissazione del prezzo del carbonio può essere uno degli strumenti per accelerare la transizione verde”.

Ma cosa è la transizione verde?

La lotta al cambiamento climatico non è soltanto un dovere morale o di stampo ambientalista ma può trasformarsi in un’occasione per crescere economicamente e creare dunque nuovi posti di lavoro. Il mondo stesso ci spinge a reinventarci. Per transizione verde, per l’appunto, si intendono tutte quelle scelte volte alla crescita dell’utilizzo di fonti rinnovabili, ad esempio. Oppure a un passaggio sicuro e facilitato verso la mobilità elettrica nel trasporto, alla riqualificazione dell’edilizia al fine di migliorare l’efficienza energetica. Fanno parte della transizione verde (o green) anche la protezione della biodiversità sempre più a rischio, il tema del riciclo che sta prendendo sempre più piede nelle nostre vite o l’agricoltura sostenibile. Progetti e intenzioni che non possono più aspettare.

Il messaggio del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres

“Serve un’azione decisa ora per evitare la catastrofe climatica. Perciò abbiamo bisogno di solidarietà. Salvare questa e le generazioni future è una responsabilità comune”

Siamo a un passo dalla catastrofe climatica. Gli incendi dell’estate appena trascorsa e i tornado spaventosi che si stanno abbattendo anche sulla nostra bella penisola, sono dei campanelli d’allarme che suonano senza sosta. Fanno rumore e lasciano una scia di danni e paure. Tutto sta accadendo davanti ai nostri occhi. Una soluzione c’è e ci deve essere, la responsabilità è di tutti affinché il mondo sopravviva alle nostre esistenze.

Sperando che, quelle lasciate all’Onu, non siano soltanto delle belle parole ma che diventino azione collettiva per la collettività.

“L’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane”, ha aggiunto Draghi.

Il recovery plan per l’ambiente

Nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), meglio conosciuto come Recovery Plan, sono previsti ingenti investimenti mirati proprio alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. I finanziamenti dell’Unione Europea sono stati resi necessari dalla pandemia covid 19 per la ripresa dell’economia e saranno stanziati per arginare la crisi climatica che, come sostiene anche Draghi, è diventata da codice rosso.