Le parole empatiche. La poesia trova canali di comunicazione che, spesso, nella vita di tutti i giorni non riusciamo a trovare. È un mondo privilegiato dove solo chi sa andare oltre e cerca di vedere il mondo da un’altra prospettiva, riesce a entrare.

“Le parole empatiche” è una raccolta di poesie scritta da Mariangela Cutrone ed edito da Poetica. L’autrice con una semplicità disarmante ci racconta il suo mondo laddove, però, noi tutti possiamo riconoscerci. Con un linguaggio semplice ma d’ effetto, è facile immergersi in una dimensione totalmente onirica. Là fuori c’è un mondo che chiede di essere esplorato ed indagato con occhi nuovi, capace di regalare nuove emozioni ogni volta che cambiamo lente d’ingrandimento. Questo mi ricorda ciò che il professor Keating, interpretato dall’indimenticato Robin Williams nel film cult “L’attimo fuggente”, diceva ai suoi alunni: il mondo va guardato da diverse prospettive. Solo questo modo di fare ci permetterà di cogliere le innumerevoli sfumature che sono davanti ai nostri occhi.

L’importanza del ricordo

Il ricordo è un aspetto molto importante per l’autrice; i ricordi sono il nostro passato, il nostro ponte fra ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà un domani. Sono mattoncini che ci permettono di guardare avanti,  di osservare i colori che ci circondano impedendoci, così, di chiuderci in uno spazio grigio dove le sfumature sono spente dalla nostalgia, dalla malinconia e dalla tristezza. Ricordare, non è soffrire. Ricordare è vivere la bellezza.

Raccontare la vita

La raccolta, è divisa in sezioni e, per ognuna di esse, vi è una breve introduzione fatta da scrittori che hanno dato, in poche righe, una chiave di lettura importante. Mi ha colpito molto la frase “la vita raccontata ci rende unici e speciali. È l’assenza del nostro vivere e il segno indelebile del nostro cammino”. Raccontare significa vivere, sognare. Perché sognare non è un delitto, ma il chiaro segno che siamo esseri liberi dalle maschere, dai pregiudizi, dalle paure. È il momento dove la vera essenza di noi si manifesta in tutta la sua potenza. Scavare dentro sé stessi è come un ritorno alle origini. È una cosa che, a molti, fa paura, ma non possiamo e non dobbiamo evitarlo. Affrontare noi stessi è l’unica strada per cambiare e essere uomini migliori.

La vita come consapevolezza

Dalle poesie dell’autrice, emerge un messaggio tanto deciso quanto fortemente ispiratore: la vita è la consapevolezza che ieri non è oggi e che l’oggi non sarà il domani. Nulla è come prima, tutto fluisce in una costante evoluzione e ciò regala energia vitale per andare avanti in un lungo percorso ad ostacoli.  La vita è anche il relazionarsi con l’altro, è la costruzione del “NOI”. È l’amore in tutte le sue declinazioni, è il sentimento che si prova verso un altro essere umano. L’uomo è capace di amare e di dare amore incondizionato.

L’autrice, pertanto, attraverso righe scritte con il cuore in mano, ci offre una complessa riflessione di noi e del mondo che ci circonda. Non siamo sbagliati, stiamo solo prendendo le giuste misure contro un qualcosa chiamato Vita.