A Salerno, già nel Medioevo, alcune donne erano conosciute come mulieres salernitanae, mediche, esperte soprattutto di malattie femminili. Tra loro, Trotula De Ruggiero rivendica il diritto delle donne a prendersi cura del proprio corpo.

Trotula De Ruggiero vive a Salerno nel XI secolo, quando la città era un crocevia di scambi commerciali e culturali con tutto il Mediterraneo. Appartiene a una famiglia nobile normanna De Ruggiero che le offre la possibilità di studiare con i migliori precettori e di formarsi presso la Scuola Medica Salernitana, considerata il primo nucleo universitario d’Europa; qui diventa Magistra.

La scuola medica salernitana si distingue anche per l’apertura alla donne: le mulieres salernitanae studiano, insegnano ed esercitano come i colleghi maschi. In questo ambiente nasce e opera Trotula, che contribuisce a delineare i confini della futura ginecologia europea: si occupa della salute femminile – dalle mestruazioni alla gravidanza, dal parto fino alle cure di bellezza – e, in un’epoca che non valorizza il ruolo della donna, cura e insegna.

Le idee rivoluzionarie.

Trotula De Ruggiero propone un approccio fortemente moderno: attribuisce grande importanza all’igiene personale, a un’alimentazione equilibrata e all’attività fisica, come strumenti fondamentali per la tutela della salute, superando le pratiche astrologiche, magiche e religiose che dominavano le cure medievali. Le sue competenze in ambito ginecologico erano riconosciute e ricercate: si interessa al parto, al controllo delle nascite e ai disturbi legati alla sessualità femminile, riconoscendo il valore del desiderio e del piacere per la salute della donna.

Trotula Maior.

All’opera principale attribuita a Trotula De Ruggiero il De Passionibus Mulierum Curandarum (il cosiddetto Trotula Maior), è riconosciuto il merito di aver sistematizzato conoscenze ostetriche e ginecologiche. Il trattato composto da 64 capitoli, articola norme e consigli che attraversano tutta la vita riproduttiva femminile.

  • Natura della donna, descrive la natura della donna secondo la teoria umorale: se la natura maschile è calda e asciutta, quella femminile è invece fredda e umida. Questa caratteristica rende il corpo della donna più debole e soggetto a malattie. Per difendersi dagli “umori cattivi“, la donna possiede un meccanismo di purificazione: il ciclo mestruale. La sua regolarità diventa indice di salute, mentre la sua interruzione rappresenta un segnale di squilibrio da indagare e trattare. Primo compito della medicina, sottolinea Trotula De Ruggiero, è diagnosticare le cause dell’irregolarità e proporre soluzioni.
  • Pratiche ostetriche, suggerisce come evitare una gravidanza, dispensa nozioni di ostetricia sulla posizione del feto nell’utero, dà indicazioni per individuare i segni di una gravidanza. Particolare attenzione è rivolta al momento del parto, che deve avvenire in un ambiente sereno e rispettoso del pudore della donna.
  • Infertilità. Un altro tema centrale riguarda la difficoltà di concepire. Trotula De Ruggiero rompe la concezione radicata da secoli, che attribuisce la sterilità esclusivamente alla donna: riconosce infatti che la causa può dipendere anche dall’uomo.
Rimedi e consigli.

Molte delle terapie proposte da Trotula oggi possono apparire bizzarre, ma rappresentano un tassello prezioso della storia della medicina. Per esempio, per il ripristino del ciclo mestruale interrotto, suggerisce un trattamento particolare:

Prendi zenzero, foglie di alloro e sabina. Tritali e mettili in una padella sui carboni ardenti, poi fa’ sedere la donna su una sedia perforata così da ricevere il fumo attraverso le parti basse.

Questo rimedio si fonda sull’idea che utero e vagina siano in grado di percepire gli odori e che possano quindi essere curati con suffumigi o applicazioni di sostanze profumate o, al contrario, maleodoranti, a seconda dei casi.

La modernità di Trotula De Ruggiero emerge soprattutto nel modo in cui affronta la sessualità: senza tabù riconosce il valore del desiderio femminile e la necessità di soddisfarlo per garantire benessere fisico e psichico.

De Ornatu Mulierum.

Un’altra opera attribuita a Trotula De Ruggiero è il De Ornatu Mulierum, conosciuto anche come Trotula Minor. In questo testo, la medica salernitana si concentra sull’ambito estetico, raccogliendo ricette e rimedi che riguardano ogni parte del corpo femminile: la pelle, le labbra, le mani, l’alito, i capelli. Il trattato riporta 96 piante e derivati, 20 preparati di origine animale e derivati, 17 minerali e 6 preparati misti, per un totale di 63 ricette, in grado di ottenere altrettanti rimedi a scopo cosmetico e medicinale.

Ciò che rende De Ornatu Mulierum innovativo è l’idea che la bellezza non sia solo un aspetto futile, ma il riflesso di un corpo sano e in armonia con la natura. Per Trotula curare l’aspetto esteriore significa anche prendersi cura della salute interiore: la bellezza è indice di equilibrio tra corpo e psiche. Per questo motivo, ricette e trattamenti estetici assumono una valenza terapeutica che anticipa concezioni ancora oggi molto diffuse nella medicina naturale e nella cosmetologia.

La fama e l’eredità.

Nel XIII secolo gli scritti di Trotula De Ruggiero si diffondono a macchia d’olio e diventano testi di riferimento nelle scuole di medicina più prestigiose. Il Trotula Maior, in particolare, viene copiato e rielaborato numerose volte. Come accade spesso per le opere femminili, il trattato subisce appropriazioni indebite: talvolta viene attribuito ad autori anonimi, altre volte ad autori di sesso maschile o addirittura al marito o a un immaginario medico di nome “Trottus”.

Nel XIX secolo lo storico tedesco Karl Sudhoff arriva perfino a negare la possibilità che una donna abbia potuto scrivere un’opera così complessa, cancellando di fatto la presenza di Trotula dalla storia ufficiale della medicina. La sua figura viene però recuperata grazie agli studi condotti alla fine dell’Ottocento, che ribadiscono l’autenticità della sua opera e il ruolo fondamentale delle mulieres salernitanae.

Prima di lei nessuno aveva attribuito un valore così centrale all’igiene personale, alla prevenzione e al benessere femminile, né aveva riconosciuto l’importanza della sessualità e della libertà di scelta. Per questo, ancora oggi, Trotula De Ruggiero rimane un modello di emancipazione femminile.

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