Raffaella Ambrosino rappresenta l’Associazione Maria Malibran e il progetto A.M.I all’Opera, un’iniziativa dedicata all’inclusione di artisti con disabilità.  La nostra intervista in esclusiva.

L’Associazione Maria Malibran, fondata nel 2010, nasce dalla volontà dei soci fondatori di rivitalizzare e rinnovare la scena musicale partenopea, riscoprendo capolavori del Settecento Napoletano.

Il progetto A.M.I. all’ Opera Attività Artistiche Inclusive, promosso dall’Associazione Maria Malibran sotto la guida della cantante, regista ed educatriceRaffaella Ambrosino, si distingue per un approccio inclusivo e inedito che pone al centro gli artisti e le artiste più giovani con disabilità quali protagonisti attivi e creativi nel settore dello spettacolo dal vivo.

Ispirato al paradigma internazionale del Sistema Abreu, A.M.I. sviluppa percorsi di addestramento musicali e artistici comuni, favorendo l’inserimento sociale e culturale tramite l’esperienza diretta con organizzazioni corali e strumentali miste, come il Coro Enrico Caruso e l’Orchestra Ezio Bosso che si congiungerà con un’altra importante realtà italiana scuola di Orchestra Giovanile, 4 Ottavi, di Milano che al suo interno annovera esecutori diversamente abili.

Il Settentrione e il Meridione d’Italia si uniscono in nome della Musica e dell’Inclusione. Ed è proprio con queste compagnie musicali che si articola una Rassegna Concertistica organizzata con un ciclo di eventi proposti in ben 4 Regioni italiane: Campania, Sicilia, Lombardia e Basilicata. L’iniziativa assicura un accesso concreto e competente alle professioni dello spettacolo tramite la personalizzazione dei percorsi sulle abilità e attitudini private. Il riconoscimento e la convalida delle abilità ottenute attraverso le suddette attività di spettacolo, rappresentano un potente strumento di valorizzazione professionale, in linea con il Quadro europeo dei Titoli (EQF), superando la mera inclusione sociale e promuovendo il reale ingresso nel campo del lavoro artistico.

La musica classica e corale agisce non solo sul piano artistico ma facilita evoluzioni positive negli atteggiamenti, nella disciplina, nel benessere psicofisico e nell’autostima di ciascun partecipante, coinvolgendo mente e corpo in un processo integrato.

L’Associazione Maria Malibran si avvale di una rete stabile di cooperazioni con enti pubblici, istituti scolastici e fondazioni, come il Comune di San Giorgio a Cremano, che ne assicurano la sostenibilità e promuovono la diffusione del disegno sul territorio.

La cooperazione stimola attività di analisi, valutazione d’impatto e sensibilizzazione, con l’intento di formalizzare e condividere le metodologie più efficaci per l’inclusione artistica, agevolandone la replicabilità e l’applicazione in altri contesti. Gli interscambi tra partner e operatori nazionali e internazionali sono parte integrante del disegno, generando continui scambi di esperienze, know-how pratiche felici che accrescono qualità e rinnovamento dell’offerta artistica e formativa.

Salve Raffaella, Come è nata l’iniziativa “A. M. I all’opera”?

Il progetto A.M.I. all’opera è un format che ho ideato e voluto fortemente per inserire all’interno del mondo dello spettacolo dal vivo talenti speciali capaci ancora di emozionarsi emozionando e aprire un percorso innovativo e vero per persone fragili e delicate

Quali sinergie ha trovato il progetto “A. M. I all’opera” con l’Associazione “Maria Malibran”?

L’Associazione Maria Malibran è nata con la ragione di scoprire e di promuovere i talenti attraverso la messa in scena di opere mai più eseguite della Scuola Musicale Napoletana, successivamente l’Associazione ha dato vita a idee nuove di spettacolo ed è sempre al fianco del sociale. Unire cultura e scoprire ricchezza nelle situazioni più complesse socialmente è diventata poi una nostra esigenza. A.M.I. all’Opera è una parte grande del cuore della Malibran per il grande significato del nome stesso , A.M.I. (Attività Musicali Inclusive).

Lei si fa portavoce della riscoperta del 700 napoletano musicale, quale feedback ha ricevuto finora dal pubblico partenopeo e quale vorrebbe ricevere ancora?

Raccontare al pubblico partenopeo di cosa è stata Napoli nel secolo d’oro, ovvero la patria della musica europea è diventata una missione e sicuramente la risposta del pubblico che molte volte non conosce la ricchezza dei manoscritti, degli intermezzi e delle opere del ‘700 è sicuramente una risposta molto positiva, infatti il pubblico si diverte, si emoziona e probabilmente si ritrova in molti degli intrecci delle storie dell’epoca, che alla fine non sono cambiate.

C’è da dire che il ‘700 napoletano non è amato e ben voluto dal pubblico partenopeo, ma l’Associazione Maria Malibran ha inaugurato la stagione della Jeune Public dell’Operà Bastille del 2014 con il capolavoro de La Finta Parigina di Domenico Cimarosa messa in scena da noi per la prima volta in tempi moderni con un cast di tutti artisti e giovani partenopei ed è stato a Parigi un successo di critica e pubblico straordinario.

La risposta dal pubblico quando siamo in scena ci fortifica molto, di sicuro avremmo sempre più bisogno dalle istituzioni di più sostegno per la promozione  di questo repertorio, come ad esempio istituire una compagnia stabile per l’opera buffa del ‘700, a cui già stiamo pensando.

Come è perché è nata la collaborazione con L’aeroporto di Capodichino?

Ho avuto il piacere di conoscere il comandante dell’aeronautica dell’aeroporto di Capodichino, Massimo Maieron, in un occasione speciale, nel giorno della festa della Madonna di Loreto che è la patrona degli aviatori, è stato un giorno molto emozionante poiché ho cantato degli inni gregoriani di Hildegard Von Bingen all’arrivo della Madonna, che è stato un momento di grande emozione per tutti, il comandante, uomo di grande fede e di grande cultura, da quel giorno ha sempre sostenuto l’Associazione Maria Malibran nelle proprie programmazioni, come ad esempio il Fenice Festival nella Manifestazione del Comune di Napoli.

Ho apprezzato da sempre l’impegno del comandante per la cultura e per il sociale della nostra città, per questo abbiamo deciso di avviare la prima stagione concertistica dell’Associazione Maria Malibran nei locali dell’Aeroporto di Capodichino.

Quali i prossimi appuntamenti imperdibili della stagione concertistica “Musica in Aeris”?

Musica in Aeris significa Musica nell’Aria. La nostra stagione concertistica ha fatto un percorso che si è dipinto di tanti colori, abbiamo iniziato il 10 aprile 2025 con lo Stabat Mater di Pergolesi, poi un evento dedicato a Massimo e Pino, un concerto liederistico nel giorno della festa della Musica Europea, il concerto del coro inclusivo A.M.I dedicato a Ezio Bosso e lo spettacolo Nannarella dedicato alla grande e straordinaria, Anna Magnani.

I prossimi appuntamenti partono il 12 novembre con un Concerto Per Pianoforte con Carlo Berton e l’appuntamento tanto atteso nel giorno 2 dicembre, giorno della nascita di Maria Callas, lo spettacolo Ma l’Amor mio non muore dedicato al celebre soprano e il testo è di Mons. Doriano De Luca. Chiuderemo con il Gran Galà Nel Nome dell’aria il 19 dicembre nel salone degli aviatori dell’Aeronautica.

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