La tutela dell’ambiente è una questione molto sentita tra gli intellettuali. Ecco una panoramica di alcuni autori che hanno affrontato il rapporto con la natura tra le pagine dei libri e nei versi delle loro poesie. Da Emily Dickinson a Italo Calvino. Da Pier Paolo Pasolini a Eugenio Montale.

Molti scrittori e poeti hanno dedicato le loro opere alla natura e all’ambiente. In Natura è tutto ciò che vediamo la poetessa americana Emily Dickinson invita tutte le persone a rispettare l’ambiente e la natura. Italo Calvino per esempio in Le città invisibili parla di dinamiche urbane e ambientali immaginando delle città immaginarie che definisce ecosistemi. Si tratta di oasi urbane in equilibrio con la natura.

Di ambiente si parla anche in Il barone rampante. Pier Paolo Pasolini scrive un articolo dal titolo Italia Nostra non otterrà nulla in cui affronta sempre la questione ambientale. E muove un’aspra critica alla distruzione operata dal neocapitalismo. Eugenio Montale nella lirica I grattacieli denuncia l’”eco-mostro” dell’hotel Fuenti, costruito sulla Costiera amalfitana.

Natura è tutto ciò che vediamo di Emily Dickinson.

Natura è tutto ciò che vediamo (1863) è una poesia di Emily Dickinson. I versi della lirica sono un elogio alla bellezza della natura. La poetessa americana sostiene che gli uomini non comprendono la forza e il significato della natura. Quest’ultima la possiamo percepire attorno a noi attraverso i cinque sensi. È percepibile in tutte le cose che siamo in grado di “sentire”. Ciò che noi chiamiamo ambiente è un bene prezioso che “viviamo” tutti i giorni senza accorgerci della sua presenza e importanza. Quell’ambiente che dovremmo tutelare con tutte le nostre forze invece siamo portati a distruggerlo.

La natura è paradiso, armonia, equilibrio; è ciò che conosciamo, non potendolo esprimere a parole. È quella che ci fa provare emozioni, sensazioni. Può anche essere paragonata a qualcosa di divino talmente è perfetta.  Essa prende vita nel paesaggio circostante, negli eventi di tutti i giorni, negli animali. Nasce dalla combinazione di parti disparate che sono tenute insieme da un equilibrio armonico. Negli ultimi versi, Emily Dickinson afferma che gli esseri umani non sono in grado di tradurre il linguaggio della natura.

Italo Calvino e il tema dell’ambiente in due sue opere.

Italo Calvino in Le città invisibili fa un’analisi approfondita delle dinamiche urbane e ambientali. Attraverso il personaggio di Marco Polo descrive delle città immaginarie. Si tratta di ecosistemi che cercano di trovare un certo equilibrio con la natura. La città è un organismo in continua evoluzione in cui si afferma una interconnessione tra convivenza e sostenibilità. Affronta anche il tema dell’invasione della spazzatura nello spazio cittadino reale con uno spirito di denuncia e critica verso lo spreco e il consumismo insensato del mondo. In merito alle città invisibili lo scrittore afferma: “Le città invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle città invivibili”. 

Anche Il barone rampante descrive concetti come per esempio la biodiversità. Nel romanzo viene raccontata la storia di Cosimo di Rondò. Il protagonista abbandona la casa di famiglia decidendo di vivere tra gli alberi. La sua è una scelta unica e rara: vivere in armonia con la natura. Ecco un piccolo passo del libro che fa capire l’amore di Calvino per l’ambiente: “Gli olivi, per il loro andar torcendosi, sono a Cosimo vie comode e piane, piante pazienti e amiche, nella ruvida scorza, per passarci e per fermarcisi, sebbene i rami grossi siano pochi e non ci sia gran varietà di movimenti.” Nei suoi libri lo scrittore vuole darci un messaggio: dobbiamo proteggere l’ambiente amandolo sopra ogni altra cosa evitando la sua distruzione. 

Pier Paolo Pasolini e la questione ambientale.

Pier Paolo Pasolini ritiene che la questione ambientale sia molto importante. Per lui il problema ambientale è tangibile, reale e causato dalla distruzione perpetrata dal capitalismo ai danni del passato, della sua bellezza ambientale, storica per lasciare spazio a costruzioni artificiali. Questa distruzione è il riflesso di una società consumistica. Per il poeta friulano bisogna lottare per preservare l’ambiente prendendo come punto di riferimento la lotta degli studenti.

Sa che si tratta di una lotta utopica ma nonostante tutto lui ci crede. Pensa che quest’ultima debba inserirsi in una prospettiva politica capace di fare una distinzione tra sviluppo e progresso, industrializzazione sfrenata e un miglioramento sul piano sociale ed economico delle classi lavoratrici più umili. Sottolinea anche come il boom economico avesse illuso le classi sociali più povere intenzionate a raggiungere il benessere delle classi più abbienti. In realtà il proletariato è rimasto tale e quale a prima, mentre il mondo è inesorabilmente degradato. Per far fronte alle conseguenze negative provocate dal boom economico e dal consumismo occorrono alcune forme di Resistenza: la protezione dell’ambiente naturale e del paesaggio

I grattacieli di Eugenio Montale.

I grattacieli è una poesia composta da Eugenio Montale nel 1975 con lo scopo di denunciare la costruzione dell’Hotel Fuenti sulla Costiera amalfitana, uno dei più conosciuti abusi edilizi della storia italiana. Montale, come altri grandi scrittori dell’epoca, auspica l’elaborazione di un testo di legge che tuteli i beni culturali e si pensa che questa poesia sia una sollecitazione alla stesura stessa della legge. Il tono della poesia è amaro ma allo stesso tempo contestatore. Montale, attraverso i suoi versi, sostiene che oramai il danno è stato fatto e che l’hotel ha avuto delle conseguenze devastanti sul territorio tra Amalfi e Vietri.

Negli ultimi versi della lirica sembra rassegnarsi al fatto che il progresso stia avanzando in maniera inarrestabile. Non è possibile dunque opporsi alla nascente società consumistica e alle conseguenze da essa provocate. Accecati dalla smania di potere oramai gli uomini sono vuoti, agiscono soltanto in nome della cupidigia pensando solo a sé stessi. Se la poesia si chiude malamente con un finale senza speranza, almeno una cosa buona è accaduta nella realtà: l’Hotel Fuenti è stato demolito nel 1999 dopo un lungo trentennio di battaglie ecologiste.

Come altri ambiti dunque anche la letteratura si è occupata di tematiche ambientali allo scopo di preservare la bellezza della natura e il bene più prezioso in assoluto: l’ambiente. Un ambiente che i potenti e la società industriale, con il loro consumismo sfrenato, non fanno altro che logorare in maniera scellerata. 

Ti è piaciuto il mio articolo? Offrimi un caffè cliccando qui: Giorgia Mocci

Sostienici, clicca qui: PINK