Devadasi: pratica induista in base alla quale, in India, giovani donne, di casta inferiore, sposano la dea Yellamma.

Devadasi significa “serva di Dio”, consiste nella cerimonia di matrimonio tra giovani ragazze (dai 5 anni in poi) e la dea Yellamma (divinità della fertilità, molto venerata nell’India antica).

Questa pratica nonostante vietata dalla legge, è presente ancora oggi in alcune zone povere dell’India del Sud.

I genitori credono che, dando la loro figlia in sposa alla dea Yellamma, e praticando questo sacrificio, tutti i loro problemi e le loro sofferenze verranno alleviate.

Come si svolge la cerimonia

La cerimonia di matrimonio avviene durante l’infanzia delle ragazze destinate a diventare “Devadasi”, e si svolge davanti alla statua della dea.

Le prescelte in passato sfilavano nude durante la cerimonia pubblica, oggi nonostante il divieto, ciò avviene di nascosto.

 Una volta che le ragazze sposano la dea, nel villaggio inizia un’altra cerimonia per rendere pubblico l’evento.

Una volta diventate Devadasi le ragazze non possono più contrarre un matrimonio in futuro perché sono già sposate con la dea.

 Il matrimonio con la dea è un matrimonio che dura a vita, per le famiglie delle Devadasi è una benedizione.

L’abuso subito dalle Devadasi

Lo scopo della Devadasi inizialmente è di carattere religioso, viene fatto tutto come offerta alla dea per ricevere fortuna e protezione, ma successivamente tutto inizia ad avere uno scopo sessuale.

Le ragazze sono vendute ad uomini appartenenti a caste elevate, uomini importanti, e subiscono violenze sessuali durante la loro pubertà e adolescenza.

Possono subire violenze anche da altri uomini, i quali pagano una piccola somma di denaro.

Le ragazze non possono rifiutarsi a ciò e diventano di proprietà pubblica senza il loro consenso, dando inizio ad un giro di prostituzione.

I bambini nati dalle Devadasi non sono riconosciuti dal padre, e ciò li porta ad essere emarginati dalla società, bambini senza un futuro.

Una tradizione che non finisce

Nonostante la legge vieta la Devadasi, in molte zone dell’India del Sud questa pratica è ancora eseguita.

Per non spezzare la tradizione e per tramandarla di madre in figlia, tutto si svolge in segreto.

Le ragazze non riescono a capire a cosa sono sottoposte fino a quando non subiscono le violenze sessuali.

Tutto questo è “un dovere verso la divinità” da rispettare.

La maggior parte delle Devadasi vive nei quartieri a luci rosse.

Il tasso di malattie infettive è molto alto e se alcune di esse vogliono far ritorno al loro villaggio, dalla loro famiglia, vengono ripudiate perché sono prostitute.

Molte associazioni si sono e si stanno attivando per far fronte a questo problema.

L’’unico mezzo per cercare di sradicare la Devadasi è l’educazione, soprattutto educare le ragazze e metterle al corrente a cosa andranno incontro con la pratica di questo rito.