Il filo rosso, che lega due persone destinate a stare insieme, è alla base di una nota leggenda Cinese che si è poi diffusa in tutto il Giappone.

Secondo la leggenda ognuno di noi nasce con un filo rosso invisibile legato al mignolo della mano sinistra e questo filo ci lega per sempre alla persona alla quale siamo destinati, la nostra anima gemella.

Grazie al filo rosso del destino, le due persone legate sono destinate ad incontrarsi prima o poi, non conta il tempo, la distanza o altre problematiche.

Questo perché il filo è molto lungo e forte.

Durante il cammino delle due anime destinate a stare insieme, il filo può intrecciarsi o annodarsi, creando problemi e ritardando l’incontro degli innamorati.

Ma ogni volta che un nodo si scioglie, ci sarà un ostacolo in meno che avvicinerà le persone destinate a stare insieme.

La leggenda

Durante la Dinastia Tang, c’era un uomo di nome Wei i cui genitori morirono quando lui era ancora molto giovane.

Wei desiderava sposarsi ed avere una famiglia ma non riusciva a trovare una buona moglie.

Durante un viaggio Wei arrivò alla città di Song, dove alloggiò in una locanda. Qui incontrò un uomo e gli parlò del suo problema.

L’uomo gli disse che avrebbe parlato con il governatore per offrirgli in sposa sua figlia e diede a Wei appuntamento per il giorno dopo fuori il tempio vicino la locanda.

Wei si recò al tempio prima dell’alba dove incontrò un vecchio che leggeva un libro.

Nonostante Wei fosse molto colto fu per lui impossibile comprendere il libro letto dal vecchio, così curioso glielo chiese.

Il vecchio rispose che si trattava di un libro proveniente dall’Aldilà e che lui si trovava li all’alba per occuparsi di alcune faccende umane.

Wei, ancora più incuriosito gli chiese di cosa si occupasse di preciso ed il vecchio rispose di occuparsi di matrimoni.

Così Wei gli raccontò la sua storia e la speranza di sposare la figlia del governatore.

Il vecchio consultò il libro e gli disse che la figlia del governatore non sarebbe diventata sua sposa.

 Secondo il vecchio Wei avrebbe sposato un’altra donna che in quel momento aveva soli tre anni e sarebbe diventata sua moglie solo dopo aver compiuto diciassette anni.

Deluso Wei chiese al vecchio cosa contenesse il suo sacco, e questo gli rispose il filo rosso per legare i piedi di mariti e mogli.

Il filo non si può vedere ma una volta legati non li si può separare. Sono legati da quando nascono.

Non conta la distanza, l’accordo delle famiglie, la posizione sociale, prima o poi si uniranno in matrimonio.

Wei volle sapere chi fosse la sua futura moglie, e il vecchio rispose che non viveva molto lontana e che era la figlia della vecchia Chen che aveva un banco al mercato.

Wei decise di volerla vedere e il vecchio lo guidò verso il mercato.

Dietro il banco c’era una vecchia con una bambina di tre anni, entrambe vestite di stracci.

Wei così chiese: “e se la uccidessi?”

Il vecchio rispose che il destino non può essere cambiato e scomparve improvvisamente.

Wei incollerito mandò un servo ad uccidere la bambina ma questo invece di colpirla al cuore la colpì all’altezza degli occhi.

Dopo quattordici anni il governatore di Shiangzhou offrì sua figlia in sposa a Wei.

La ragazza portava sempre una benda sulla fronte e Wei le chiese il motivo.

La ragazza gli disse di essere la nipote del governatore, orfana di madre e padre fu affidata alla governante Chen, ma un giorno al mercato qualcuno voleva accoltellarla.

Suo zio quando ritornò dal Sud la riprese con se trattandola come una figlia.

Wei allora capì di aver sposato la bambina indicatagli dal vecchio e una volta raccontata la storia alla moglie si amarono più di prima.