Non si nasce così, con un nome così. Ci si cresce dentro. Cash ce l’aveva un nome di battesimo, ma si è perduto nell’aria, come nell’aria si perde la sfera piumosa di un soffione. […] In Cash c’è suono puro, e c’è suono della sua terra: niente significa Cash, se non il rumore che fa.

Cash è un ragazzo di Cerignola. Un ragazzo giovane, con la voglia di lavorare e rendere felice la sua famiglia e la fidanzata storica, ma arrabbiato con il mondo. Una rabbia che lo divora e che spesso lo porta ad affrontare delle situazioni più grandi di lui.

Cash era senza filtri, fedele a se stesso, trasparente. Eppure, tanta trasparenza confondeva anche quelli che pure l’avevano saputa cogliere. Ormai, gli è restata soltanto la famiglia.

Perché Cash è impulsivo, sempre pronto a battersi per difendere i più deboli. È un ragazzo con la voglia perenne di urlare al mondo che lui può riuscire in tutto, che non serve avere un lavoro fisso per essere “qualcuno”, ma che basta esserci al momento giusto. Quando però tutto cambia improvvisamente, per Cash, è l’inizio di una grande avventura che lo porterà fino in America.

E allora Vecchio, te lo dico il mio motivo, visto che lo vuoi sapere: io voglio dimostrare a me stesso che posso portare a termine qualcosa. Che sia boxe, che sia amore, che sia lavoro, voglio riuscire a portare a termine una cosa per dirmi solo una volta, almeno una: bravo Cash.

Kekko Silvestre ci racconta, con la semplicità delle sue parole, e ci trascina nel mondo di Cash. Ci parla di un ragazzo che ha la voglia di dimostrare a se stesso che tutto è possibile e che la vita ci regala sempre mille emozioni. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Per chi come me ama i testi dei Modà, ha rivisto pienamente in Kekko l’essenza del suo essere e del suo raccontare una storia come se fosse una lunga canzone.