Un drink con Alessandra Lumachelli
di Alessandra Lumachelli
Sfido chiunque fra voi che mi leggete a dire che non avete mai fischiettato (ed accennato i passi di danza relativi) “I want it that way”! Allora, si può tranquillamente affermare che chiunque conosce i Backstreet Boys! Quindi, è impossibile che io non raggiunga la loro tribute band milanese, non appena arriva vicina a me, su invito dei gestori dell’Heartz Club, dove la band si esibisce in occasione dell’opening invernale. Eh già, da brava clubber e da instancabile curiosa, arrivo, ci sediamo, iniziamo a ridere e chiacchierare. Ecco il riassunto del nostro incontro: per voi, Amici, i Backstreets back.
Se foste supereroi, che supereroi sareste e che superpoteri avreste?
Luca: Batman! Adoro Batman, Bruce Wayne e tutto il mondo che c’è intorno a Batman. Da Gotham City, a Joker, e quant’altro. Come superpoteri: i soldi!
Bruno: Superpippo, perché “l’imbranataggine” è di casa!
Stefano: A me piacerebbe essere Jiggle Pop, dei Pokémon, che fa addormentare mentre canta! E poi fa i dispetti.
Mattia: Io probabilmente la Torcia Umana, ma non ne sono tanto sicuro! Per darmi fuoco e dare fuoco.
Dave: Ironman, per la tecnologia. Ne usa tantissima, e la usa molto bene. Ed ha anche due soldini, che non fanno mai male.
Se aveste la macchina del tempo, dove vorreste andare? Potete anche fare escursioni fra passato e futuro.
Dave: Io ritornerei nel Cretaceo, perché da piccolo volevo fare il paleontologo. Ho sempre avuto una grande passione per i dinosauri, e di conseguenza vorrei vederli con i miei occhi.
Luca: Nell’era vittoriana di Londra, all’epoca di Jack Lo Squartatore. In un’epoca scura. (Vedi la risposta sul supereroe: Batman!).
Bruno: A New York, ai primi del Novecento.
Stefano: Nel futuro, non so di quanti anni vorrei spostarmi, ma almeno di 10 anni. Per vedere se tutto quello che vorrei fare, alla fine si è avverato.
Mattia: Tornerei all’inizio del Novecento, perché sono appassionato di musical e tip tap. Vorrei ballare con Gene Kelly!
Perché la scelta della musica dei Backstreet Boys? (Tanto più che nessuno prima ha desiderato di tornare al momento in cui sono apparsi sulla scena musicale!)
Dave: Sono “cresciuto” con la musica dei Backstreet Boys: li ho apprezzati da piccolino, ed ho cominciato ad apprezzarli di nuovo quando sono entrato a far parte di questo progetto. È l’unica boy band che è rimasta, non se n’è mai andata. Rispetto ad altre, che hanno fatto qualche canzone, o anche qualche album, e poi sono scomparse dalla circolazione. Se calcoli che quest’anno festeggiano 25 anni di formazione, non è una cosa da poco, per una boy band, soprattutto!
Stefano: Condivido con Dave il discorso sugli anni ‘90. Ho vissuto in pieno gli anni d’oro dei Backstreet Boys. Loro secondo me sono molto forti sull’impasto vocale: mi interessa molto studiarli, oltre che rendere loro omaggio.
Luca: Sono il mio gruppo preferito. Quindi, già fare parte di una tribute band del genere, per me è il massimo.
Bruno: Da piccolo, non ho mai ascoltato la loro musica. Però ho sempre avuto il pallino di cantare e ballare. Soprattutto ballare. Loro riescono a fare tutto quanto insieme, e ti fa riflettere che non c’è solo il musical. Ma anche la musica pop porta, più all’estero che in Italia, a poter cantare e ballare insieme.
Il vostro drink preferito?
Stefano: Un mojito analcolico, un virgin mojito.
Mattia: Molto anni ‘90, la tequila sunrise.
Dave: La cola senza zucchero!
Luca: Un mojito fatto bene. Perché difficilmente si trova in giro.
Bruno: Anni ’90 sono io. Vodka alla pesca e lemonsoda.
Cosa potete fare per salvare o per migliorare il mondo?
Mattia: È un po’ difficile pensare a come si possa migliorare, da singole persone, il mondo. Penso che, messaggio molto cristiano ed hippy, se ognuno di noi fa, nel suo piccolo, qualcosa di buono e non reca del male agli altri, già in qualche modo il mondo migliora. È quello che possiamo fare da singoli, come persone fisiche. Poi avere anche il modo per organizzarsi meglio e sistemare la vita a più persone e a più cose, sarebbe il top. Però, ognuno fa quel che può, con le proprie “armi”.
Bruno: Il rispetto è la cosa primaria.
Io: È la cosa meno diffusa!
Bruno: È la meno diffusa, ma è la più semplice: impari a rispettare te stesso, impari a rispettare gli altri. E poi alla fine tutto è come un puzzle: si incastra.
Luca: Eliminerei gli spettacoli televisivi “spazzatura”! Comunque, il discorso è molto ampio. Coltivare il rispetto. Eliminare invidia e cattiveria.
Dave: Vorrei riportare la musica nelle scuole, perché è una cosa che si sta perdendo. L’arte, la musica. Soprattutto alle Elementari.
Il rispetto. Già. Dal rispetto di noi stessi si arriva in automatico al miglioramento dell’ambiente circostante. Con la musica, sempre, nel cuore. Ad illuminare i nostri cammini … e a farci ballare! In alto i calici, Amici, e alla prossima!
Ah, per chi di Voi si trova a Milano, il 3 novembre Bruno Giotta, Davide (Dave) Brambilla, Luca Bulso, Mattia Pettinari e Stefano Taccucci si esibiranno all’Alcatraz! La foto è opera di Marika, che ho distolto dalla chiacchierata con la sua amica Sara. Grazie della foto! E grazie delle domande sulla grafologia!
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