In questi ultimi giorni ho dedicato il mio tempo di lettura al romanzo Da qualche parte starò fermo ad aspettare te di Lorenza Stroppa, uscito nelle librerie per Mondadori. Un romanzo che fin dalla trama mi aveva incuriosita.
Io levito, e non mi appoggio. Forse ho troppa paura di scendere a terra.
La storia di Diego e Giulia avrebbe tutte le carte in regola per essere la storia d’amore per eccellenza, se non fosse per il passato misterioso di Giulia. Un’agenda persa all’interno di un supermercato sarà la via più veloce, per Diego, per arrivare a Giulia.
Diego lavora come editor in una casa editrice. Non ha voglia di costruire qualcosa di duraturo e non riesce ad accettare che una sconosciuta sia stata in grado di farlo ricredere sulla potenza della parola amore. Giulia è una pittrice e, al contrario, non si aspetta nulla dopo quello che le è successo, soprattutto perché a distanza di anni sta ancora affrontando le conseguenze di un dolore che le ha dilaniato l’anima.
Quante volte possiamo romperci e ricostruirci? Anche se fuori sembra tutto a posto, riparato, in realtà le crepe restano dentro, invisibili, sono come delle cicatrici mai del tutto rimarginale che, al minimo tremolio, minacciano di riaprirsi.
Attraverso le voci alternate dei due protagonisti l’autrice, in Da qualche parte starò fermo ad aspettare te, ci trasporta nella città di Venezia lontana dal flusso turistico, ma capace di creare un legame sentimentale. Dalle parole di Lorenza Stroppa si evince una delicatezza nel raccontare una storia d’amore fatta di dolore, ma allo stesso tempo di forza. Entrambi i protagonisti dovranno scontrarsi con emozioni inaspettate e, soprattutto, Giulia dovrà rinascere dalle ceneri per ritrovare se stessa.
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