In questi giorni, in cui siamo tutti costretti a casa, mi sono decisa a pulire la stanza di Mirko. Mirko è mio figlio, un ragazzo adolescente di quasi 17 anni, quindi potete immaginare quello che non ho trovato entrando là dentro: un vero e proprio campo di battaglia! Mi sono armata di secchio, straccio e tanta ma tanta pazienza, e ho iniziato. Armadio, mensole, scrivania… Quando sono arrivata alla libreria mi sono sentita rimescolare di emozioni.Tra gli scaffali ci sono ancora tutti i libri che leggevo per lui da piccolo: Gianni Rodari, Roald Dahl, Sanit Excuperie, Mario Lodi, Jules Verne, Collodi,  Susanna Tamaro; abbiamo letto praticamente di tutto insieme. Ci mettevamo la sera sul letto, lui comodamente accomodato sotto il piumone e io a sedere a fianco a lui, con solo la piccola luce del comodino a fare da ponte tra questo mondo e quello della fantasia. Io leggevo e lui immaginava vite sempre diverse.

E oggi, fra le mani, mi è capitato forse uno dei primi libri letti con lui: “Il piccolo principe”. Lo abbiamo riletto, a tratti, lungo la sua crescita ed ogni volta è saltato fuori un insegnamento nuovo. Quell’aviatore la sa lunga… Ma forse l’insegnamento più grande, più bello ed importante è stato accogliere il tempo di qualità che tutto questo portava. Gli sguardi di intesa tra una pagina e l’altra, l’eco delle sue risate o il luccihio dei suoi occhi commossi. Non so davvero che darei per tornare indietro… Ho quasi finito il mio lavoro ed ecco mio figlio. Guarda soddisfatto il frutto delle mie fatiche poi nota il libro che tengo ancora tra le mani. Sorride. Si avvicina, lo afferra e ne fa scorrere le pagine… e io per un attimo lo rivedo bambino. E voi? Leggete per i vostri figli?