Tutte noi ricordano benissimo, proprio come se fosse ieri, il primo episodio di Gilmore Girls, Una mamma per amica. Cosa ci resta di questa meravigliosa serie tv?

Avevo ventidue anni, seguivo diverse serie tv nel tempo libero, quando non lavoravo e non uscivo con le amiche, eppure già dalla prima puntata avevo intuito che la mia storia con Lorelai e Rory Gilmore, madre e figlia, sarebbe stata lunga e duratura.

E, in effetti, è ancora così, alle soglie dei quarant’anni, nessuna serie è riuscita a prendere il mio cuore così, completamente, tanto da ritrovarmi ancora qui a parlarne.

Per chi non conoscesse la serie tv, per le nuove generazioni, la storia è incentrata sulle vite di Lorelai Victoria Gilmore e della figlia Lorelai “Rory” Leigh Gilmore,  nella piccola città immaginaria di  Stars Hollow, in Connecticut. Alle loro vicende si accomunano quelle di numerosi personaggi: lo scorbutico ma affascinante ristoratore Luke amico “del cuore” di Lorelai, il tuttofare Kirk, il presidente dell’assemblea cittadina e proprietario del negozio di alimentari della città Taylor Doose, le simpatiche e ficcanaso Patty e Babette, la migliore amica di Larelai Sookie e la migliore amica di Rory, la coreana Lane e i più che benestanti genitori di Lorelai, in continuo conflitto con lei. Specialmente dal giorno in cui, a sedici anni, Lorelai scoprì di aspettare Rory, situazione che la portò ad allontanarsi da casa per sempre e poter vivere così, insieme alla sua bambina, la sua indipendenza.

Ed è proprio l’indipendenza il fulcro della storia delle ragazze Gilmore, il loro rapporto speciale e tutto ciò che le porta a commettere molti e a volte simpatici errori che le rendono uniche e umane.

Guardando la serie e il modo in cui è impostata, sembra chiaro il fatto che in verità Lorelai potrebbe sembrare più un’amica del cuore che una madre per sua figlia Rory.

Ma analizzando attentamente le situazioni viene fuori che non è proprio così: Lorelai, seppur con un modo tutto suo e spesso al limite del paradossale, è una madre molto attenta e severa, che lascia sì la libertà di scelta a Rory, ma pur sempre guidandola passo passo, senza mai perderla di vista, ma senza quell’invadenza che potrebbe solo farle allontanare.

Le ha insegnato valori, principi, le ha insegnato che l’amore è importante, ma che prima di tutto è importante amare se stessi, fare chiarezza in se stessi, prima di poter dire e sapere come amare gli altri.

E qui entrano in gioco i loro amori, i loro conflitti interiori portati dalla consapevolezza di essere donne completamente indipendenti, forti, e non alla ricerca di un principe azzurro che le protegga. Ma di un amore, altrettanto indipendente e sicuro di sé che le rispetti e le accetti per quello che sono, senza cambiarle.

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Con loro abbiamo imparato l’importanza di seguire i nostri sogni, di lavorare con passione per raggiungere i nostri obbiettivi, soprattutto quando i momenti di sconforto si fanno strada in noi, prepotenti. Di come affrontarli con un pianto accompagnato poi da un sorriso, di come imparare dai nostri innumerevoli sbagli che non ci devono distruggere, ma rendere più forti.

Ci hanno insegnato che l’amicizia è un valore aggiunto e, come tale, va coltivato se ci fa stare bene e ci rende felici, ma che non è necessario se ci fa soffrire e ci rende a disagio.

Ci hanno insegnato che il rapporto tra genitori e figli è sì anche un po’ amichevole in un certo senso, ma al momento di necessità non c’è nulla di più importante della fermezza e della sicurezza che solo l’amore può capire e accettare.

Lorelai e Rory ci hanno insegnato che molto spesso è l’ironia stessa la chiave di tutto, ma non solo… Anche una buona tazza di caffè non guasta!