Una lettura che ha accompagnato le mie vacanze natalizie è stato il romanzo Ho sposato un maschilista di Joanne Bonny. Un’autrice italiana che ci racconta, finalmente, la storia di una donna con carattere, determinata a raggiungere i suoi obiettivi e non certo bisognosa dell’aiuto di un uomo per vivere.

Siamo tante Biancaneve che dipendono per ogni cosa dal sesso maschile: dal cacciatore per salvarsi la pelle, dai nani per sopravvivere fuori dal castello e dal principe per tornarci in pompa magna.

Ma allora perché questo titolo, direte voi. Immaginate una vendetta, una donna che non vede l’ora di dimostrare al mondo che il girl power esiste e che gli uomini sono soltanto dei maschilisti. Cosa c’è di peggio poi che gareggiare per sposarne uno, oltretutto anche milionario? Per Emma, la nostra protagonista, inizia la più dura delle battaglie del genere “maschi contro femmine”. I suoi colleghi l’hanno iscritta, a sua insaputa, a una gara dove il premio finale è il matrimonio con l’uomo più ambito del secolo, il maschilista milionario Marco Bernardi. Un uomo che ha la fama di essere un Don Giovanni. Può esserci qualcosa di peggio in tutta questa storia? Ovviamente si. Emma, oltre a dover sopportare Marco dovrà fare i conti con altre ragazze in gara, pronte a tutto pur di conquistare il cuore, e forse non solo questo, dell’agognato scapolo d’oro.

Devo sapere che cosa provi per me. Perché tu mi piaci, e tanto. Mi piaci ogni giorno di più, anche se sei diversa da tutte le ragazze che ho frequentato finora. O forse proprio per questo. È la seconda volta in vita mia che credo di piacere a una donna per quello che sono, e visto com’è andata la prima ho bisogno di sapere se stavolta ho ragione, se non mi sto illudendo di nuovo come un perfetto idiota.

Un romanzo fresco e molto attuale con una protagonista consapevole dell’essere una donna forte e capace di far valere i suoi diritti. È impossibile non rivedersi in alcuni aspetti della protagonista. Ho molto apprezzato, infatti, la scelta adottata per la copertina. Il mazzo di fiori posto sul viso della ragazza vuole dimostrare che tutte noi possiamo essere Emma.
Storia divertente al punto giusto da rendere la lettura del romanzo piacevole. Unica pecca forse troppo lungo in alcune parti.