In una mattinata dove le nuvole impediscono al sole di scaldare l’aria, io e la direttrice Cinzia Giorgio ci dirigiamo con passo spedito e piene di curiosità verso la classe V A nel plesso scolastico a Campo Limpido, Tivoli. In questa piccola realtà urbana a pochi chilometri da Roma esiste una scuola elementare tanto viva, quanto vogliosa di crescere e pronta a mettersi in gioco, invitando noi di Pink a fare un incontro su come si scrivono le recensioni e su quanta passione porti alcune persone a intraprendere la via della scrittura, rendendola fulcro della propria realtà.

La scuola è rumorosa, voci che s’innalzano da una classe all’altra: non è chiasso, è proprio gioia di festeggiare questo martedì grasso che chiude il carnevale; e si respira un’aria che ci riporta all’infanzia, quella dei giochi e dei sorrisi più belli. Quei ricordi che scaldano il cuore e danno forza. Io e Cinzia ci guardiamo e all’istante capiamo che è il momento d’incontrare il gruppo di bambini che c’ha invitate, la classe dei “grandi”, la quinta .

Veniamo accolte da una classe di pochi elementi, ci osservano e ci salutano con fare composto e educato. Cinzia cattura i loro occhi, e inizia a raccontare cosa significhi vivere per scrivere e scrivere per vivere. I ragazzi, hanno avuto una buona impronta dalla loro maestra Aldomira che ha illustrato le basi fondamentali e le tecniche di come s’imposta una recensione, li ha invogliati a chiedere e a capire quanto lavoro ci sia dietro a un magazine come il nostro e a non aver paura di osare nel dare spazio alla fantasia e, sopratutto, alla curiosità.

Io ho fatto da spettatrice privilegiata a quest’incontro, ho osservato gli alunni e incrociato spesso lo sguardo di Cinzia che era felice, di quella felicità che sanno donarti solo i bambini. Poco prima dei saluti, osservando il paesaggio dalle grandi finestre, mi sono resa conto che il sole era riuscito a trovare spazio tra le nuvole e a illuminare la mattinata ancora alle porte; proprio come questi giovani sono stati in grado di donarci buonumore e tanta caparbietà. Incontri che scaldano il cuore, che dovrebbero essere normalità in un percorso scolastico, ma se anche sono l’eccezione sono vivi e veri e permettono di provare a seminare ancora di più sul loro cammino e a noi, di tornare bambini e coccolarci un po’.

Cinzia non si tira indietro mai, si confronta con i ragazzi e non lesina sulle curiosità più simpatiche e profonde che gli alunni hanno scelto di chiederle. S’instaura subito un clima alchemico che permette ai ragazzi di accettare anche di mettersi in gioco e di trasformarsi in “recensori”. I lavori, presentati in tempo utile da permettere a tutti di leggere il proprio componimento, permettono di capire da subito quanto seriamente hanno preso in considerazione la “Pink lezione”; e il tempo scorre veloce, forse anche troppo. Si scambiano sorrisi e voglia di confrontarsi.

Mirtilla Amelia Malcontenta