Siamo dominati da comunicazioni estreme e dalla cosiddetta globalizzazione. Anche nella moda le contaminazioni culturali sono più che mai il trend che guida gli stilisti siano essi affermati o emergenti.
Globalizzazione e moda. Le sfilate della primavera-estate ci mostrano ciò che molti giornali hanno definito come: “Il maschio è in crisi anche nella moda…” oppure “L’uomo in gonna!”. Come se in questo ci fosse qualcosa di rivoluzionario, di mai visto prima, mentre in realtà c’è un persistente ritorno all’antico. Dopo aver rivisitato gli ultimi due secoli non si poteva che guardare al passato più remoto.
Trend, what else?
L’unica cosa, forse, che oggi possiamo considerare nuova è la tendenza a superare il dualismo di identità, pertanto, avremo sempre più contaminazioni fra maschile e femminile, donne in pantaloni e uomini in gonna sono soltanto una conseguenza.
Come si dice niente di nuovo sotto al cielo, semplicemente, un ritorno ad antiche mode. Fin dai tempi degli assiri, dei babilonesi, degli egizi gli uomini indossavano tuniche; i greci e i romani indossavano i pepli e le toghe sapientemente drappeggiati sui fianchi e sulle spalle; i cinesi e i giapponesi i loro meravigliosi kimono magistralmente ricamati e dipinti.
Un po’ di storia.
Alla fine del Seicento abbiamo visto perfino le rhingrave, in pratica delle mutande che si stringevano con una coulisse a formare un volant sopra al ginocchio, molto usati dalla nobiltà dell’epoca; poi i kilt scozzesi, inventati nei primi anni ’30 del Settecento da un quacchero tedesco trasferitosi nelle Highland, è divenuti una tradizione tipica; originariamente il kilt era un rettangolo di tessuto che si arrotolava sui fianchi come una gonna femminile e si portava sulla spalla a mo’ di cappa il tessuto eccedente.
Un ritorno al mondo antico in tempi recenti nei quali tutto sembra correre verso una trasformazione epocale, ma in realtà, percorre strade già note. Insomma, come sempre è una questione culturale, l’unica cosa che dobbiamo salvare è il buon gusto per non cadere nel grottesco!
Angela Arcuri
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