Seconda e ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta della Storia della Moda: un modo per conoscere la Storia ma sotto un diverso punto di vista.

Nel precedente articolo abbiamo messo in luce i concetti chiave della Storia della Moda partendo dall’Antichità, passando per il Medioevo e il Rinascimento fino ad arrivare all’800. Adesso ci occuperemo del 20° secolo e della contemporaneità.

Il Novecento

Come sappiamo, il 20° secolo è stato caratterizzato da due Guerre Mondiali e dai totalitarismi. Un periodo molto oscuro ma che non ha impedito alla moda di evolversi e proliferare.

Attraverso questo percorso storico abbiamo detto che la moda è sempre stato un strumento, un simbolo per veicolare messaggi. Ora, questo concetto verrà rafforzato ancora di più nel ‘900, il secolo che diventerà l’espressione di una rivoluzione: quella delle donne.

Ecco tre tra le più grandi stiliste del ‘900 le cui creazioni sono state fortemente influenzate dagli avvenimenti socio-culturali dell’epoca.

Coco Chanel

Quando si parla di moda e di rivoluzione femminista non si può partire che da lei: Coco Chanel. Le sue creazioni riflettono al contempo la semplicità e il comfort uniti all’eleganza e alla raffinatezza. Motivata dal desiderio di liberare le donne affinché potessero essere a loro agio nelle proprie attività quotidiane, Chanel creerà diverse collezioni tanto uniche quanto avanguardiste.

La moda di Coco Chanel è androgina, è un mélange di codici maschili e femminili: il pijama, il tailleur Chanel, il pantalone. Le gonne diventano più corte, le forme meno stringenti e ingabbianti.

Ma Coco va ancora più lontano e decide di rompere i codici tradizionali della moda creando la celebre petite robe noire, il tubino nero, un colore fino ad allora riservato solo al lutto. Con Coco Chanel il nero cessa di essere un colore legato alla morte per diventare simbolo di eleganza, raffinatezza e femminilità.

Elsa Schiaparelli

Una tra le stiliste più influenti di tutti i tempi, eterna rivale di Coco Chanel, Elsa Schiaparelli è diventata l’icona di una moda artistica con creazioni emblematiche e originali.

Vicina agli artisti delle avanguardie storiche, in particolare i Surrealisti e Dalí, Elsa Schiaparelli è stata una delle prime stiliste ad aver integrato l’arte nelle proprie creazioni. Iconici sono i suoi maglioni realizzati a partire da immagini surrealiste in trompe l’œil che le faranno guadagnare un posto di grandissimo rilievo all’interno della haute couture.

Elsa inventò addirittura un proprio colore chiamato “rosa Schiaparelli” e conosciuto anche come rosa shocking. Schiaparelli sarà fonte di ispirazione per stilisti del calibro di Yves Saint-Laurent, Giorgio Armani, Galliano e Alexander McQueen.

Madeleine Vionnet

Soprannominata “l’architetta della moda”, Madeleine Vionnet è stata una visionaria nel mondo della moda nel quale debuttò all’età di soli 11 anni.

Militante del femminismo, concepì abiti originali grazie al suo approccio architettonico nei confronti della moda. Fluide e confortevoli, senza corsetti o gonne con stecche di balena, le sue creazioni si ispiravano al tipo di vesti indossate dalle statue greche classiche.

Madeleine Vionnet ha anche portato la haute couture a toccare vette inimmaginabili: molte delle sue creazioni sono talmente elaborate da risultare irriproducibili anche dalla più abile delle stiliste.

E oggi?

In un’epoca post-moderna in cui ormai tutto è già stato detto, la moda ha ancora qualcosa da comunicare? E come, al giorno d’oggi, si comunica la moda?

Per rispondere a queste due domande ci vengono in aiuto i cortometraggi The Tale of Thomas Burberry (2016) in cui vengono raccontate le tappe fondamentali della vita del fondatore della celebre catena di moda e Reincarnation (2014) realizzato dal compianto Karl Lagerfeld, direttore creativo di Fendi e Chanel.

Lagerfeld, attraverso questo corto, ha immaginato un nuovo episodio della vita di Coco Chanel, con Geraldine Chaplin, Cara Delevingne e Pharrell Williams come protagonisti.

Siamo nel 1954 e Coco Chanel è in vacanza nei pressi di Salisburgo quando incontra un giovane addetto all’ascensore che indossa una giacca. A questa si ispirerà più tardi la famosa giacca Chanel. Reincarnation è anche l’evocazione di un’altra epoca, quella dell’Impero austro-ungarico, che Karl Lagerfeld ha riportato in vita, per una notte, nel cuore degli anni Cinquanta facendo indossare a Cara Delevingne un abito haute couture che ricorda quello creato da Charles-Frederick per Sissi ed immortalato in uno dei ritratti più celebri dell’impetratrice.

Questi due cortometraggi ci dicono che oggi la moda vuole recuperare il passato e illuminarlo con la luce del presente, si vogliono unire la moda di un tempo con quella della contemporaneità raccontando storie senza tempo.

I vestiti raccontano una storia, tutti i fili che li costituiscono raccontano delle storie e soprattutto raccontano la storia di una vita, della personalità e del genio creativo che li ha concepiti.

Fonti

Petite histoire du luxe: ces cinq femmes à l’origine des grandes entreprises de la haute couture (MagLuxus+)

Reincarnation, il nuovo cortometraggio di Karl Lagerfeld (Chanel News)