Elaborato nell’intreccio, personaggi molto curati, originali e alternativi rispetto agli ordinari clichè regency e fatti agire in un contesto storico particolareggiato e ricostruito nei minimi dettagli, senza appesantimenti descrittivi.

Articolata su una pluralità degli sfondi, senza rimanere ancorati alla fissità di un’unica scena, la storia di Georgiana, che definirei più che avventurosa, contrastata, si dipana diversificando ambienti e situazioni con l’annesso e relativo apparato di regole, oggettistica, lessico specifici (cfr. terminologia ippica, nautica, militare).

Una scrittura molto godibile.

Gli eventi si susseguono a ritmo incalzante tra ricevimenti, serate di ballo, passeggiate a cavallo e tranquille giornate trascorse in un cottage di campagna a scrivere. La vita della giovane Georgiana è destinata a oscillare vertiginosamente dalle stelle alle stalle con una velocità impressionante.

Diverse sono le situazioni che richiamano Orgoglio e Pregiudizio: dalla presentazione dello sdegnoso Lucas Benedict, ricco e annoiato, ai suoi modi sprezzanti e alla proposta insolente.

Era nato ricco, figlio unico ed erede di un casato facoltoso e aveva a disposizione una rendita che superava le diecimila sterline.

Le complicazioni sentimentali conseguenti a una proposta di matrimonio, che potrebbe essere risolutiva, conducono ad altrettante complicazioni della trama e a condotte poco coerenti da parte dei protagonisti.

Come verrà risolto l’antico dilemma per una signorina di buona famiglia ma priva di mezzi costretta a scegliere tra il desiderio di sistemazione e la ricerca del vero amore? Sono ammissibili i compromessi?

Ripensò al modo in cui l’aveva trattata e cercò di comprendere le ragioni del folle gesto che l’aveva portata ad andarsene. Non capiva. Non poteva proprio, arido com’era di comprensione nei confronti del genere umano, femminile soprattutto.

Difficile trovare qualità che lo rendano fascinoso in questo protagonista maschile tutt’altro che simpatico; nonostante Georgiana sia una ragazza volitiva e determinata, al cospetto di lui diventa fragile argilla che perde la lucidità.

Ma la memoria non la aiutava. Era come se una candela fosse stata avvicinata a una lettera. Pian piano si scioglieva l’inchiostro, la carta si ritirava e il fuoco ombreggiava ogni cosa. Non rammentava nient’altro.

Nessuno dei due ha fatto i conti con l’irresistibilità del destino e dei sentimenti che sovvertono le regole e le distinzioni, ma non voglio rovinarvi il finale…