Una miniera inesauribile di preziose informazioni il libro di Lucy Worsley. Considerarla solo una biografia di Jane Austen è riduttivo per questa interessante ricostruzione che attinge il suo materiale da preziosi documenti dell’epoca, oltre che direttamente dalle fonti familiari più vicine a Jane Austen.
Oltre all’approccio, a essere diverso è il metodo con cui si svelano retroscena e particolari nuovi e inediti relativi alla vita e alle opere di Jane Austen, che concorrono a delineare una figura molto più realistica di quell’icona di zitella mansueta e riservata che hanno voluto tramandare i vittoriani. Da questa prospettiva, domestica, quotidiana, suggerita dal titolo, emerge invece il ritratto di una ragazza prima e di una donna poi dal carattere spigoloso, affatto facile, con dei rapporti familiari non così idilliaci come ci hanno voluto far credere i suoi pronipoti per far fare bella figura alla discendenza della casata.
Un altro pregio di questo studio è che la figura di Jane Austen viene vista crescere, muoversi e interagire nella cerchia familiare e nel contesto domestico e sociale di appartenenza, offrendo contemporaneamente uno spaccato di usanze, costumi e stile di vita dell’epoca georgiana.
Una lettura sicuramente da centellinare per poter gustare e assimilare ciascuna delle numerose curiosità contenute. In una luce nuova appaiono i rapporti interfamiliari: la ricostruzione dell’ambiente domestico ma anche delle figure genitoriali, le loro origini, i loro caratteri e modi di rapportarsi alla figlia, per esempio. Inoltre, molto istruttivo è stato penetrare all’interno delle case dei fratelli di Jane per cogliere le sfumature della loro diversa estrazione sociale oltre che i particolari più concreti dello stile di vita pratica di quel tempo. Affascinante è stato seguire Jane durante i suoi soggiorni vacanzieri, le sue peregrinazioni attraverso diverse soluzioni abitative, i suoi periodi come ospite del fratello Edward a Godmersham o di Henry a Londra, e ancor più vedere come le sue esperienze venissero trasposte nelle sue opere in corrispondenza alla sua evoluzione e maturazione come persona.
Estremamente interessante e simpatico è stata assistere allo svolgimento di una sua giornata tipo: immaginarla girare per casa sbuffando per la sua parte di incombenze domestiche (che consisteva nella preparazione della colazione), poi dedicarsi al cucino e nel pomeriggio uscire per la consueta passeggiata con Cassandra.
Il mondo dei romanzi di Jane Austen, così come molti film ce l’hanno mostrato, è domestico, ordinato, intimo. I suoi personaggi abitano in villini deliziosi, residenze principesche in campagna e palazzi eleganti a Londra o a Bath. E si tende a immaginare che anche la sua vita si sia svolta in ambienti analoghi… Per Jane, la casa fu sempre un problema.
Un bel libro, denso, ricco e di valore insieme, da centellinare per assimilarne ogni prezioso dettaglio, su cui scende un velo di malinconia nel riassumere la vicenda umana di Jane Austen:
La vita di Jane, in apparenza tanto tranquilla, fu segnata da porte chiuse, strade che non le fu consentito imboccare, scelte che non poté compiere. Il suo grande contributo fu schiudere quelle porte per permettere alle generazioni successive di varcarle. Un’esistenza triste, una vita di lotte, contrasta però con la prima impressione che ci trasmettono i suoi libri: una canonica di campagna in un mattino soleggiato, con le rose subito dietro la porta, e un’eroina piena di entusiasmo che si appresta a incontrare l’uomo della sua vita, una storia d’amore pronta a sbocciare…
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L'ha ribloggato su I piaceri della lettura.
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