Il segreto di Morgana di Sophie Keetch per Newton Compton editori. Arriva in libreria un retelling del ciclo arturiano dopo le numerose versioni moderne dei miti greci.

Morgana è un personaggio che da sempre affascina chi ama le Chansons de gestes del ciclo arturiano. Vi abbiamo raccontato spesso di lei, sia come personaggio a sé, simbolo delle donne libere e forti, sia come protagonista di fumetti (clicca qui per leggerne uno strepitoso) e saghe. Una per tutte: Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley.

Niente di nuovo sotto il sole, ma raccontare di Morgana è sempre un bene. Analizziamo insieme questo romanzo. La vita della giovane Morgana di Cornovaglia viene stravolta dall’arrivo al castello di Tintagel del re Uther Pendragon, che, con l’aiuto del potente mago Merlino, riesce a impossessarsi della corona, uccidendo brutalmente suo padre e costringendo sua madre alle nozze. Morgana non può accettare di sottomettersi senza combattere: in cerca di vendetta, sfida il patrigno e inizia a studiare le arti magiche.

Ma la sua ribellione ha un prezzo. Usata come merce di scambio nei giochi di potere di corte, Morgana si ritrova esiliata in un mondo di subdoli intrighi e bugie, tra macchinazioni di feroci re e malvagi stregoni. Per conquistare l’indipendenza, Morgana dovrà mettere in campo arguzia e coraggio, e combattere contro chi vuole negare la sua intelligenza, domare il suo spirito e controllare il suo corpo. In questa ricerca disperata della libertà, ci sono in gioco le cose a lei più care: il suo onore, le persone che ama, la sua stessa vita.

Morgana è un romanzo che si legge bene, scorre liscio, ben cadenzato. Si partecipa al dolore della perdita del padre, della libertà e della giovinezza. Così come si fa il tifo per una bambina che diventa a mano a mano una donna consapevole di sé. Lo stile è semplice, va dritto al punto. Alcune scelte sono discutibili. Anche la marginalità assegnata al personaggio di Artù. È un romanzo su Morgana, certo, ma se si conosce il ciclo arturiano si comprende bene quanto queste due figure siano imprescindibili l’una dall’altra, fino alla fine.

La Morgana della Keetch è solo una donna.

Non ha la sensualità della strega, non ha la potenza morale e ancestrale della Dama del lago. Non ha che la sua voglia di essere sé stessa. Una semplicità d’animo che avremmo visto meglio in Ginevra o Igraine, ma non nella madre di tutte le streghe (benché sia passata alla storia come “fata”).

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