Il nuovo capitolo della movimentata vita di Vani Sarca (suo malgrado) si intitola Non ditelo allo scrittore.

Ironia (s.f.): alterazione spesso paradossale, allo scopo di sottolineare la realtà di un fatto mediante l’apparente dissimulazione della sua vera natura o entità.

Parafrasi: prendere in giro le persone senza che se ne rendano conto.

Vani Sarca, la protagonista di “Non ditelo allo scrittore”, possiede questo specile super potere con cui riesce a rendere le sue storie incredibili. Argute, divertenti, inaspettate e con quella suspense tipica dei gialli che ti tiene con il fiato sospeso.

Due sono i progetti di cui si dovrà occupare, 14 la date del giorno più odiato, ma allo stesso tempo fonte di strabilianti rivelazioni, 24 le ore in cui finirete di leggere il romanzo, è impossibile anche solo ipotizzare una pausa, fidatevi … prendetevi un giorno feriale per questo, ne varrà la pena.

Alice Basso è un’autrice che ho imparato ad apprezzare dal suo romanzo di esordio “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome.” Per poi ritrovarmi ad attendere con trepidazione l’uscita di un nuovo capitolo della coppia investigativa Sarca-Berganza, e dire che a me i gialli non sono mai piaciuti. Ma è proprio questo il punto “Non ditelo allo scrittore” non è un giallo, non è un romanzo rosa, non è una fiction comica … è tutti questi generi fusi insieme per creare una cosa nuova, fresca, che non può passare inosservata.

“Ti sembra che il Destino: 1) Esista, 2) sia un bastardo, 3) lo sia specificamente con te. La verità è che le gigantesche botte di sfortuna proprio nel momento peggiore sono una cosa che accade (e che accadano nel momento peggiore è precisamente ciò che le rende delle gigantesche botte di sfortuna).”

Ironia non è solo la parola chiave per descrivere il carattere della protagonista, ma è il termine che svela l’essenza della scrittura dell’autrice che riesce ad inquadrare con un punto di vista originale anche i concetti e le situazioni più banali facendo spesso ridere il lettore. E se c’è una cosa complicata, vi posso assicurare che questa è una di quelle. Gli scrittori hanno sempre quella paura che parte dalla base della spina dorsale di essere gli unici a ridere delle proprie battute. Come quel momento in cui vedi un video divertente, lo mandi al tuo migliore amico e lui ti dice “ah, sì … carino.” Parlo proprio di questo tipo di delusione, che è sempre dietro l’angolo se tenti di scrivere delle battute divertenti; ma Alice Basso non deve averne paura perché semplicemente lei è una maestra in questo campo.

Empatia (s. f.): In psicologia, in generale, la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale.

Altro termine in sintonia con il romanzo… perché Vani è un esemplare di genere femminile con un’empatia talmente sviluppata che a volte fa paura. E’ questa caratteristica a renderla così brava nel suo lavoro da ghostwriter e nella sua collaborazione con la polizia. Lei entra nella mente delle persone che lo voglia o no. Quando però si tratta della sua di mente, bè in quel caso … è tutta un’altra storia.

Il filone che ha intrapreso Alice Basso funziona e appassiona il letore. La qualità delle sue creazioni non è scemata come a volte accade con i sequel di una serie. Non vedo l’ora di leggere un altro capitolo della vita di Vani Sarca se ci dovrà essere e perché no, magari anche un nuovo progetto. Per adesso mi limito a comprare un impermeabile nero per Vanisarchizzarmi un po’ che in questa giungla chiamata vita può solo aiutare.