La depressione è in costante aumento, una realtà che affligge milioni di persone a livello globale, causando sofferenza profonda e, se non trattata, può diventare cronica.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la depressione non fa distinzioni di genere, età o estrazione sociale. Tuttavia, alcune fasce della popolazione risultano essere più suscettibili.
Le donne, in particolare nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni, vivono la depressione in misura doppia rispetto agli uomini e ciò è dovuto da diversi fattori, come ad esempio le fluttuazioni ormonali e le pressioni sociali. È importante considerare anche il periodo della gravidanza che rappresenta un momento di particolare vulnerabilità emotiva per molte donne. La depressione post-partum, con sintomi quali umore depresso, apatia, stanchezza cronica e una forte auto-svalutazione, è una condizione con cui, purtroppo, molte neo-mamme si trovano a dover fare i conti. È fondamentale riconoscere e affrontare questa realtà, offrendo il supporto necessario a chi ne soffre.
È però importante sottolineare che la depressione non risparmia gli uomini. La depressione post-partum può colpire entrambi i genitori, riflettendo le complessità e le sfide che l’arrivo di un figlio può comportare per l’intero nucleo familiare. La depressione maggiore, in generale, rappresenta un grave problema di salute pubblica che richiede attenzione e interventi tempestivi per evitare che si cronicizzi.
Quali sono le possibili cure alla depressione.
Di fronte a una realtà così complessa come la depressione, è essenziale esplorare ogni possibile via di supporto e benessere. E qui entra in gioco un’attività spesso sottovalutata ma ricca di potenzialità: il lavoro a maglia. Quello che per molti è un semplice passatempo o una passione, può in realtà rivelarsi una vera e propria terapia con notevoli benefici per la salute mentale e fisica.
Il lavoro a maglia infatti si configura come un’attività ideale per contrastare sia la depressione che il dolore fisico. I movimenti ripetuti e ritmici, uniti alla visione della propria creazione che prende forma, rappresentano un potente stimolo a perseguire un obiettivo. Questo processo distrae la mente dalle problematiche che affliggono, offrendo un focus alternativo e costruttivo.
L’atto di lavorare a maglia induce un profondo senso di relax in tutto l’organismo. La tensione muscolare si allenta, la frequenza cardiaca si riduce e la pressione sanguigna diminuisce. Per questi aspetti, il lavoro a maglia è sorprendentemente paragonabile alla meditazione, offrendo un momento di calma e centratura.
Inoltre, completare un progetto a maglia regala un’enorme soddisfazione e un tangibile senso di realizzazione. Vedere il proprio lavoro prendere forma e, infine, completarsi, aumenta l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità, incoraggiando ad affrontare sfide sempre più complesse.
L’importanza dei lavori manuali: un ponte tra mente e benessere.
In conclusione, sebbene la depressione sia una sfida complessa che richiede un approccio multifattoriale, è sempre più evidente come alcune attività, come il lavoro a maglia, possano rappresentare un prezioso strumento complementare. Da un punto di vista scientifico, la depressione è un disturbo multifattoriale che coinvolge alterazioni neurochimiche, come squilibri nei livelli di neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina e dopamina), disfunzioni nei circuiti cerebrali che regolano l’umore e lo stress, e una disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), responsabile della risposta allo stress.
È proprio in questo contesto che i lavori manuali, come il lavoro a maglia, acquistano un significato terapeutico. L’atto di creare con le proprie mani stimola diverse aree del cervello, promuovendo la connessione mente-corpo. I movimenti ripetitivi e fini richiesti dal lavoro a maglia attivano la corteccia prefrontale, coinvolta nella pianificazione e nel problem-solving, e i gangli della base, essenziali per l’apprendimento e il controllo motorio. Questo tipo di stimolazione può contribuire a migliorare la plasticità cerebrale, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e formare nuove connessioni neuronali.
Inoltre, il processo creativo insito nel lavoro a maglia favorisce il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore associato al piacere e alla ricompensa, che può avere un effetto positivo sull’umore. La concentrazione richiesta per l’esecuzione del lavoro permette di raggiungere uno stato di flow, una condizione mentale in cui l’attenzione è completamente assorbita dall’attività, riducendo i pensieri negativi e ruminanti tipici della depressione. Questo stato di immersione profonda può essere paragonato agli effetti della meditazione, portando a una diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Infine, la gratificazione derivante dal completamento di un progetto e la possibilità di condividere questa passione con altri (in gruppi di lavoro a maglia) offrono un senso di appartenenza sociale e competenza, fattori protettivi fondamentali contro l’isolamento e la bassa autostima che spesso accompagnano la depressione. Pertanto, il lavoro a maglia non è solo un piacevole passatempo, ma un percorso tangibile verso il benessere mentale e fisico, una forma di autocura che merita di essere considerata come un valido supporto alle terapie tradizionali.
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