L’iniziativa lanciata da De Agostini Young Adult e Ragazza Moderna con l’invito a raccontare con un breve filmato la seconda possibilità che vorremmo aver avuto, mi sembra ben rappresentato da La casa sul lago del tempo, che nel suo riferimento diretto ed esplicito a Persuasione di Jane Austen può considerarsi il film simbolo del tempo che ritorna, delle occasioni mancate che poi si ripresentano.
Il film è un dramma-fantasy che racconta la storia d’amore che si svolge ad una distanza spazio-temporale di due anni tra Alex e Kate. La trama è contorta e bisogna costantemente ricordare che si basa su uno sbalzo temporale di due anni ma tutto nasce dallo scambio di lettere tra Kate, che prima di lasciare la casa sul lago, scrive un biglietto al suo prossimo inquilino. Lei si trova nel 2006, lui nel 2004; ciò nonostante le lettere compaiono misteriosamente in quella cassettina d’alluminio in riva al lago. Sandra Bullock e Keanu Reeves sono splendidi sotto la regia di Alejandro Agresti nel 2006.
I due cercano di incontrarsi ma senza riuscirci, si incrociano ma non sanno di conoscersi. In uno di questi mancati incontri, Kate sale sul treno dimenticando sulla panchina della stazione il libro[1] di Persuasione di Jane Austen che Alex ritrova. Lei lo ritroverà alla fine con dentro una rosa citandone il passo:
Non ci potranno essere due cuori più aperti, due gusti più simili, o due sentimenti più all’unisono.
C’è un momento della storia in cui le loro vite si intrecciano, ad una festa, e lui prova a chiederle se conosce Persuasione:
‹‹Kate, hai mai letto Persuasione? È di Jane Austen?».
E lei risponde: ‹‹è il mio libro preferito›› e gli spiega: ‹‹è un libro sull’attesa: due persone che si incontrano e si innamorano ma al momento sbagliato e si devono separare. Ad anni di distanza si rivedono ed hanno un’altra occasione, solo che non sanno se è passato troppo tempo, la lunga attesa sai, può avere cambiato le cose››.
Così Kate riassume Persuasione e lega inscindibilmente il tema dell’attesa anche alla sua stessa storia d’amore.
Difficilmente un film potrebbe essere più struggente e malinconico e l’averlo legato e collegato a Persuasione di Jane Austen non fa che aumentare l’alone crepuscolare che pure aleggia intorno ai colori autunnali del bosco che circonda la casa sul lago.
Se Jane Austen aveva voluto concedere ad Anne la speranza di una seconda possibilità, il finale del film lascia aperto lo spiraglio per una grande dimostrazione d’amore, ma anche per l’amara disillusione che una volta persa, un’occasione è persa per sempre. Entrambi però sono venati di una tristezza dovuta alla consapevolezza di quanto sia impari la lotta che ogni essere umano, a dispetto della propria aspirazione all’infinito, debba combattere ogni giorno contro il tempo inesorabile della propria esistenza. Perché la vita non è un libro e può finire da un momento all’altro.
Romina Angelici
[1] Per approfondire la presenza dei libri nel film si può leggere l’interessante articolo: https://librineifilm.wordpress.com/2014/09/17/la-casa-sul-lago-del-tempo/
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L'ha ribloggato su I piaceri della lettura.
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