The Circle: be whoever it takes to win (sii chi serve per vincere)

The Circle è un nuovo reality show prodotto dallo Studio Lambert e Motion Content Group e lanciato sulla piattaforma Netflix da Gennaio 2020. È una miscela perfetta tra lo storico “the Big Brother” (Il Grande Fratello) e “Catfish” (serie televisiva dove vengono smascherati finti profili sui social media); la struttura del gioco sembra semplicissima: i tredici giocatori selezionati saranno ospitati in un unico condominio, ognuno avrà il suo appartamento e pur essendo tutti vicinissimi gli uni agli altri, non potranno mai incontrarsi di persona. Comunicheranno solo e soltanto attraverso l’applicazione multimediale “The Circle”, che gestirà le chat e verrà utilizzata per scrivere e inviare i messaggi tra i concorrenti. Quest’ultimi dovranno creare anche la loro personale classifica giudicando gli altri giocatori, in base alla propria strategia e ai rapporti che li legano gli uni agli altri. Le singole classifiche verrano unite da “The Circle” che stilerà un’unica graduatoria dalla quale i primi due classificati godranno d’immunità (diventando “influencer”), mentre gli altri potranno essere “Bloccati” e quindi espulsi dal gioco, su decisione degli influencer stessi.

Lo scopo del gioco è arrivare alla finale senza essere “bloccati”, cercando di tessere buoni rapporti con tutti i concorrenti, curando il proprio profilo e le chat. Ma tutto quello che i concorrenti dichiarano di essere sul proprio profilo, rappresenta la realtà? E qui viene il bello, perchè “The Circle” accetta tutto anche i fake, proponendo l’idea che “chiunque può essere chiunque in The Circle”. Quindi sta ai giocatori decidere se essere se stessi per arrivare a vincere, o utilizzare la realtà virtuale come uno specchio riflesso, creandosi un alterego che possa conquistare gli altri “virtual friends”, evitando così l’espulsione dal gioco. Niente è semplice a “The Circle”, nulla è come sembra e le strategie di gioco potranno subire forti mutamenti nel corso della competizione in questa “mini comunità virtuale” che deve condividere tutto, tranne la realtà.

Questo format ci riporta prepotentemente alla nostra quotidianità ormai condizionata dalla realtà virtuale, che è diventata una sorte di vita parallela capace d’influenzarci sempre di più.

Il reality lancia un messaggio forte e d’impatto, sempre più spesso sottovalutato ovvero che nel mondo virtuale, si può alterare e modificare tutto: dal nostro aspetto fisico alle nostre verità… ricordiamoci che “The Circle” siamo anche noi, ma qui non c’è nessun montepremi a giustificare le nostre scelte, pertanto cerchiamo sempre di ricordare che gli occhi sono lo specchio dell’anima e non lo schermo di un computer o di una tastiera!

Mirtilla Amelia Malcontenta