«Si torna sempre dove i ricordi più belli somigliano al volo di mille farfalle bianche.»
Così mi ha accolto uno dei libri più delicati e profondi che io abbia letto fino a oggi. Delicata e potente è la penna che scrive. E, si sa, di norma la penna è direttamente collegata all’anima della persona che decide di raccontare una storia. Quando l’ho incontrata, prima tra le pagine dei suoi libri e poi “di persona” sono rimasta colpita dalla sua dolcezza e dalla sua meravigliosa sensibilità. È una persona eccezionale davvero Parla dritto al cuore, Silvia. E lo fa nell’unico modo possibile: usando il cuore. Il suo. E ce lo mette tutto, ve lo assicuro.
Ecco perché i suoi libri, ogni volta, mi restano letteralmente incagliati dell’anima. La sua scrittura pulita, coinvolgente, mai scontata e sempre sorprendente è leggera come un volo di farfalla. Sa prenderti delicatamente per mano per accompagnarti fin dentro la sua testa e i suoi sogni così da farti vivere ciò che vede. Ed è inevitabile fare le ore piccole perché semplicemente non puoi staccarti da lì! Non si può. Io non posso.
E così ho incontrato molti personaggi lungo il mio cammino: Laura, Camilla, Vanessa, Teo, Marco, Paolo e l’ultima ma non meno importante Chiara, e mi sono innamorata di ognuno di loro. Il difficile è stato lasciarli andare. La maggior parte sono donne: donne forti, fragili, determinate e a volte cocciute, donne che da sole reggono il peso di famiglie intere e che sono capaci di dimostrare una forza fuori dal comune. Ognuno degno di essere conosciuto.
E, se è vero che l’autore mette un pezzetto di sé in ogni personaggio, ho avuto la fortuna di trovare una perla rara. Ma la cosa più sorprendente è stata poter superare una delle mie più grandi fobie, grazie a lei e a uno dei suoi libri. Può un libro farlo? Può davvero risolvere così tanto? Ebbene si.
Ma lasciate che vi spieghi… Io ho sempre e da sempre avuto la fobia delle farfalle, e più in generale di tutto ciò che ronza o vola. Leggere il suo libro, capitolo dopo capitolo, leggere la descrizione di ogni farfalla – che riporta in modo davvero accurato – mi ha permesso di farmi condurre in una comfort zone dove ho potuto, attraverso i suoi occhi, vedere questi piccoli esseri, così maestosi eppure così fragili, per quello che sono davvero: anime che portano allegria e serenità.
Spesso le persone mi chiedono cosa mi lasciano i libri che leggo. In questo caso non potete capire la gioia e il sollievo che ho provato entrando, per la prima volta in assoluto e di mia volontà in un farfallario. La delicatezza del loro volo, il tocco leggero con cui si sono posate su di me. Il non provare finalmente più disagio… Ecco, niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza l’aiuto della farfalla più bella di tutte. È stata una bellissima vittoria e lo è stato molto di più quando l’ho potuta ringraziare direttamente. E da li è stato inevitabile cercare tutti i suoi libri.
C’è chi molto spesso la paragona alla Lucinda Riley italiana e so che per lei è un grosso complimento. Ma per me è semplicemente Silvia. Una ragazza che mette cuore ed anima in quello che fa e vi assicuro che si vede. Per me è paragonabile, se posso, a un consumato artista di teatro. E cosa fa un artista quando sale sul palco? Diventa un artigiano, un artigiano che crea gioia pura.
Spero davvero che anche voi possiate incontrarla camminando tra le pagine dei suoi libri, e se lo fate lasciatele una carezza anche per me. Ah, quasi dimenticavo… Il libro si intitola “La casa delle farfalle” e la mia artigiana del cuore è Silvia Montemurro.
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