Donne che hanno deciso autonomamente che l’unico modello a cui bisognava riferirsi è quello della propria anima profonda. Ada Gobetti è una di queste, innovatrice e educatrice poco conosciuta ma dalle parole necessarie e sferzanti. Capaci di arricchire di luce i colori grigi di questo oggi pieno di sassi acuminati.

Chi è Ada Gobetti? In uno dei periodi peggiori del nostro affranto secolo, una pandemia, improvvisa e imprevedibile, ha letteralmente trasformato non solo abitudini personali ma anche l’assetto sociale, favorendo non già i legami quanto la distanza.

Mettere in discussione la distanza fisica deve essere accompagnato dal tentativo di annullare quella emotiva e sociale. Non serve un assembramento per dialogare né per confrontarsi. I nostri giovani sono alla ricerca costante di modelli a cui rapportarsi, guru da seguire e ideali da stringere a se. Ma il problema è che oggi i modelli sono dati dal marketing e dalla pubblicità, sono pertanto distanti dal reale e più preoccupati di congelare un istante in un fotogramma per renderlo inquietamente perfetto.


E cosi i modelli sociali sono sostituiti da stereotipi di genere e cliché, rendendo l’innovazione educativa un affare affatto semplice, né di immediata soluzione. Per questo trovo necessario raccontare un po’ a noi, ma anche ai giovani, le vite straordinarie eppure quotidiane di donne che hanno cambiato la storia, che hanno preso la propria vita e l’hanno colorata di sfumature brillanti. Donne che hanno deciso autonomamente che l’unico modello a cui bisognava riferirsi è quello della propria anima profonda. Ada Prospero è una di queste. Innovatrice e educatrice poco conosciuta ma dalle parole necessarie e sferzanti, capaci di arricchire di luce i colori grigi di questo oggi pieno di sassi acuminati.


Perché ci serve qualcuno, un’idea capace non di plasmare la nostra identità, ma di fare quasi da lanterna permettendoci di scendere nelle regioni dell’io e illuminare le zone d’ombra affinché i nostri personali doni possano venire scoperti. E utilizzati.

La vita di Ada


Ada Prospero Gobetti nasce a Torino nel 1902, figlia di un commerciante di frutta svizzero emigrato in Italia nella seconda metà dell’ottocento. Ancora studentessa al liceo Vincenzo Gioberti dà il suo contributo alle riviste Energie nuove (1918) la Rivoluzione Liberale e il Baretti di Piero Gobetti che sposerà poi nel 1923. Fu testimone con il marito delle rivolte operaie del biennio rosso alle quali guardò con vivo interesse e appassionata solidarietà.


Nel 1925 si laurea e si dedica all’insegnamento e agli studi letterari e pedagogici e si oppone con forza al movimento fascista favorendo gli ambienti legati al movimento di giustizia e libertà, riuscendo a fondare nel 1942 il partito d’azione.
Ma il contributo più importante e duraturo fu quello dato al dibattito educativo che in quegli anni infiammava gli animi. Per troppo tempo considerata solo l’ombra di un marito famoso, Ada fu una sostenitrice non solo di idee politiche ma anche di una posizione ferma e decisa contro un certo autoritarismo nella gestione dei rapporti educativi e familiari.

La sua missione

Ada inizia pertanto a parlare e confrontarsi con altre donne instaurando un fertile dibattito sulla necessità di un percorso scolastico basato sulla capacità di far uscire dal giovane studente le sue capacità, tenute a distanza dal conformismo borghese. E sono queste sue opere che diventano un mantra che oggi, più che mai necessitiamo di ripetere a voce alta, come un grido liberatorio
L’emancipazione comincia proprio di qui; nel non alimentare e incoraggiare la boria nei ragazzi e il senso di dipendenza nelle bambine e nell’ abituare invece gli uni e le altre a comportarsi su una base di collaborazione e d’uguaglianza

È importante, quindi, che le opere di Ada, oggi non vadano perdute ma continuino a sollecitare curiosità e interesse permettendo al suo pensiero di divenire esempio. Esempio di una donna che ha saputo immaginare un futuro più equo, più libero e soprattutto, si è adoperata concretamente a renderlo reale. Leggere le opere di Ada significa riscoprire il valore della differenza. Imparare da lei l’importanza di essere pienamente soddisfatte e complete.



“Dare al proprio figlio gli strumenti che gli consentano di scoprire chi vuole essere e, quindi, di diventare una persona contenta di sé e della propria vita. Educare non significa insegnare, imprimere un segno nelle personalità in formazione delle bambine o dei bambini, indirizzarli contro la loro spontanea natura, ma accompagnarli dove si pensa che essi vadano.”

E cosi il sogno di una donna vissuta per troppo tempo all’ombra di un marito famoso, eppure ammirata dai più grandi intellettuali del suo tempo, come Benedetto Croce, può divenire oggi la luce in fondo a un tunnel che ci sembra infinito, scoprendo che in fondo la soluzione più immediata e ovvia non è nella distanza quanto nella capacità di stimolare la curiosità, il sogno, l’inventiva di rendere i giovani capaci di scoprire la vita e di trovare se stessi esercitando il libero pensiero. Significa che non sono l’ambiente o le vicissitudini storiche a doverci ingabbiare, si può ridere, essere felici anche nei momenti peggiori, perché è la nostra mente lo scrigno segreto che produce ogni realtà. E senza la possibilità di scoprire in autonomia i propri talenti nessuno di noi sarà davvero libero.

Sono convinta che grazie a Ada sia possibile raccontare e raccontarsi una società diversa e, tramite quella narrazione, crearla giorno per giorno dentro di sé. “Solo in una società in cui uomini e donne siano coscienti dei loro valori umani, e i rapporti tra i sessi non si fondino sull’antagonismo, ma sulla collaborazione e ogni sfruttamento sia veramente abolito nel campo del sesso e della vita famigliare, come del lavoro e della produzione.”



Opere di Ada Gobetti


Alessandro Pope. Il poeta del razionalismo settecentesco, Bari, Laterza, 1943
Dai quattro ai sedici anni. Guida ai libri per ragazzi, Torino, Edizioni del Giornale dei genitori, 1960
Cinque bambini e tre mondi. Torino, SAIE, 1953
Non lasciamoli soli. Consigli ai genitori per l’educazione dei figli, Torino, La cittadella, 1958
Diario partigiano. Torino, Einaudi, 1956, 1972 e 1996 ISBN 978-88-06-14230-8
Storia del gallo Sebastiano ovverosia Il tredicesimo uovo, Torino, Einaudi, 1963
Vivere insieme. Corso di educazione civica, Torino, Loescher, 1967
Educare per emancipare. Scritti pedagogici 1953-1968, Manduria, Lacaita, 1982
Ada Prospero Partigiani sulla frontiera Edizioni ANPI Collana per i ragazzi pag.56 1954
Piero Gobetti, Ada Gobetti. Nella tua breve esistenza. Lettere 1918-1926, Torino, Einaudi, 1991