Se mi chiedessero di esprimere un desiderio in questo preciso momento direi: desidero che al mondo ci siano più collane per bambini. Non parlo naturalmente di monili graziosi e scintillanti ma di collane editoriali, di libri da leggere. Storie per piccini e adulti perché, se li osservate bene, i racconti per bambini nascondono tanti piccoli segnali che soltanto un adulto riesce meglio a cogliere.

La letteratura per bambini si presta a due chiavi di lettura: la prima è quella puramente testuale, dunque una storia all’apparenza semplice. La seconda è il messaggio che questa storia racchiude in sé, scritta tra le righe, nascosta anche in mezzo alle illustrazioni (se ce ne sono).

Nel racconto de “Il concerto di Raviolotti” di Mariana Fujerof, edito da Les Flaneurs Edizioni, ritroviamo per l’appunto una storia molto semplice ma dal messaggio infinito.

I protagonisti di questo grazioso libricino sono dei porcellini d’India: Puffina, Giacomino, Crinolòt e Pucci. Quattro fratelli che coltivano un sogno: poter ascoltare e veder cantare dal vivo il grande tenore Raviolotti (che fa rima con Pavarotti, non a caso). Già. Ma come possono quattro semplici animaletti che abitano in un giardino arrivare in città e a teatro per avverare questo loro desiderio? Naturalmente c’è chi li deride come la gazza Arsenia e il corvo Jack Mac Cracken. E chi invece li aiuta come la cricetina Pompon, la cinciallegra Azzurrina e il merlo Nerino.

Alla fine, tra difficoltà di viaggio e abiti improvvisati, i nostri eroi faranno di tutto pur di arrivare a stringere tra le zampette il loro sogno.

Fine.

Ora. Avete notato nulla? Ricominciamo da capo.

Ci sono quattro animaletti all’apparenza senza speranza che hanno un sogno da sempre. Un’aspirazione, un desiderio che non riescono a domare. Penso che l’autrice abbia voluto rappresentare con queste quattro figurette ciascuno di noi. Chi non lotta per ciò che vuole? Chi non tenta, almeno?

I quattro graziosi porcellini d’India non hanno nulla per poter concretizzare il loro desiderio e se da una parte c’è chi vorrebbe vederli fallire, e vuole anzi primeggiare al loro posto, dall’altra c’è chi invece si fa in quattro per far sì che il desiderio diventi realtà come nelle favole più classiche. Non a caso nella figuretta di Pompon ho rivisto una fata madrina che riveste da capo a piedi la principessa prima di andare al ballo.

Antagonisti e aiutanti dei protagonisti sono figure delle storie la cui classificazione ci insegnano dalla scuola elementare. Ma avete mai pensato che queste raffigurazioni in realtà non sono altro che le persone che ci circondano nelle situazioni più o meno complicate? Davanti c’è il sogno, la meta, (il concerto di Raviolotti) in mezzo ci siamo noi (i quattro porcellini d’India) da un lato chi ci ostacola dunque persone, cose o situazioni (la gazza e il corvo) e dall’altro lato amici, familiari o mezzi chi ci aiutano a superare l’ostacolo (la cricetina, la cinciallegra e il merlo).

Insomma, una situazione tipicamente umana.

Ecco perché Il concerto di Raviolotti è un libro “per bambini” che funziona. La storia non è fine a se stessa, accompagna una lieta lettura ma allo stesso tempo fornisce degli spunti di riflessione e, se letta assieme a un bambino, dà modo di intavolare un discorso più profondo e ampio.

La stampa del libro è ottima e anche questo gioca a favore di un genere letterario, quello per l’infanzia, sul quale dobbiamo puntare sempre di più se vogliamo veder crescere nuove generazioni di lettori. Le illustrazioni, di Gabriel Salvetat, sono perfette e delicate e fanno da cornice a una storia altrettanto perfetta e delicata. Ma infinita.

Tenete sempre bene a mente che libro per bambini non equivale a libro semplice dalla trama sciocca.

Il pubblico dei più piccoli è quello più difficile da accontentare. Ma credo che la Fujerof, con la storia dei suoi porcellini d’India, possa riuscire nell’intento.