Conta ben ottanta primavere il genio dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki, noto per alcuni lungometraggi come La città incantata o La principessa Mononoke. Molti lo considerano il Walt Disney d’Oriente per la straordinaria profondità dei suoi film. Ma chi è il maestro Miyazaki?

Hayao Miyazaki è considerato da molti il miglior regista d’animazione giapponese. A lui è attribuito il merito di aver elevato una realtà cinematografica che fino a pochi anni fa era considerata di basso livello. Insieme al collega e maestro Isao Takahata ha fondato gli Studi Ghibli, che oggi portano in tutto il mondo lo splendore della cultura nipponica. La chiave del successo? L’amore per la vita e le profonde sfumature dell’animo umano.

Un uomo straordinario

Miyazaki è nato nel 1941 e fin da bambino ha sempre dimostrato due forti passioni: il disegno e il volo. Ghibli, ad esempio, che ha dato il nome agli studi, è un aereo dell’aviazione italiana degli anni ’30. Così come il Mamma aiuto!, il negozio di souvenir del museo Ghibli, deve il suo nome ad un idrovolante italiano dello stesso periodo.

Nonostante una laurea in Scienze Politiche ed Economia, ha sempre mostrato un grande talento per il disegno. Attitudine che lo ha portato molto presto a lavorare per la Toei Animation Company, studio famoso per aver prodotto serie quali Dragon Ball, Sailor Moon, One Piece, Mazinga e tantissimi altri successi. Qui ha conosciuto il suo mentore Isao Takahata.

Qualche anno prima della fondazione degli Studi Ghibli, però, Miyazaki partì per un viaggio di studi negli Stati Uniti. Lo scopo era quello di imparare qualcosa del mondo dell’animazione occidentale. Uno dei suoi studenti in questo periodo fu John Lasseter. Sì, proprio colui che per molti anni è stato direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios, nonché regista di successi come Toy story e Cars – motori ruggenti.

Il successo Ghibli

Negli anni ’80 Miyazaki scrisse e illustrò Nausicaä della valle del vento, che poco tempo dopo si trasformò in un film molto acclamato dalla critica.

La storia è quella di Nuasicaä, una giovane che vive su una Terra ormai devastata. L’uomo, con le sue guerre nucleari, ha causato il quasi totale sterminio della sua stessa razza e dell’ecosistema terrestre. Da secoli ormai la superficie è ricoperta da una giungla tossica che minaccia di distruggere completamente l’umanità. Le vicende seguono la lotta della ragazza per dimostrare che è possibile convivere con una natura ostile se solo si ha il cuore e il coraggio di vedere oltre le apparenze.

Era il 1984 ma lo scenario non sembra poi così inverosimile oggigiorno. Uno dei punti di forza di Miyazaki è proprio quello di creare dei mondi lontani eppure incredibilmente vicini. Con i suoi personaggi dal cuore grande, le sue ambientazioni suggestive e i colori così vivi, il maestro nasconde tematiche sempre profonde. C’è la guerra, l’avarizia, l’ingordigia e l’egoismo puro e semplice dell’uomo. Eppure, tutte le cose brutte si possono combattere con l’amore, l’amicizia, il rispetto per l’ambiente e la gratitudine per ciò che la natura ha donato all’uomo.

Nausicaä uscì nelle sale italiane solo nel 2015, un ritardo comune a molti dei suoi film. È stato grazie a La città incantata, che ha regalato a Miyazaki l’oscar come miglior film d’animazione nel 2003, che i suoi lavori sono giunti in occidente. Da lì in poi, l’alta qualità delle animazioni e i messaggi che contenevano, hanno fatto il resto. La forza dei lavori di Miyazaki è che riescono a incantare grandi e piccini, regalando emozioni davvero uniche.

Il maestro ha più volte annunciato di volersi ritirare dal mestiere ma a quanto pare (e per nostra fortuna) non riesce a mollare matite e fogli.

L’origine del nome

Oltre che un vecchio aeroplano, Ghibli è anche il nome che i piloti italiani avevano affidato a un vento caldo africano. Miyazaki decise di usare questo nome per i suoi studi con la seguente motivazione:

Facciamo soffiare un vento caldo nel mondo dell’animazione giapponese!  

Buon compleanno, Maestro.