I social sono una vera trappola per i nostri figli se usati in maniera sbagliata e senza un attento controllo da parte di noi genitori. Tra i social più popolari c’è TIK TOK, dietro al quale si possono nascondere diversi pericoli.

Nell’ultimo anno, i bambini e gli adolescenti, sono stati costretti a rimanere tutto il giorno chiusi in casa e, di conseguenza hanno trascorso molto del loro tempo online aumentando così i rischi di incorrere nei pericoli della rete. Dalla mancata riservatezza dei loro dati, che via TIK TOK arrivano direttamente al colosso cinese, fino ad arrivare al cyber bullismo e ai giochi pericolosi sotto forma di sfide. Proprio come ci hanno riportato gli ultimi fatti di cronaca.

Bambini che per gioco partecipano a delle Challenge, rimettendoci le loro giovani vite.

Come è successo a quella bambina palermitana di soli 10 anni, che è stata trovata impiccata in bagno dal padre. Un gioco estremo che si trasforma in un congegno di morte per un povero bambino ingenuo.

Scaricare le applicazioni è cosa semplice, ma ancor più semplice è aggirare l’ostacolo dell’età per accedervi che è fissata ad un minimo di 13 anni, ma non essendoci controlli anche i più piccoli possono creare il loro account e divenire un TIKToker, e avere i propri follower.

Nonostante TIK TOK rappresenti una piattaforma essenziale, divertente, ludica è fondamentalmente un social anomalo, che presenta parecchi lati oscuri e pericolosi che non permettono di definirlo un social network raccomandabile.

Ma andiamo a conoscerlo meglio.

TIK TOK è il primo social network cinese, nato ufficialmente nel settembre del 2016 con il nome di Musical.LY, ad avere avuto un così grande successo in tutto il mondo, ad oggi conta una comunità di circa 750 milioni di utenti. Per scoprire come funziona la piattaforma basta navigarci per pochi secondi, non serve creare un account per accedervi.

Il social è nato con intenti ricreativi con cui intrattenere gli utenti, permettendo loro di registrare e condividere clip della durata compresa tra i 15 e i 60 secondi dove si possono aggiungere filtri, effetti, canzoni e voci doppiate.

Nonostante la popolarità, la reputazione di Tik Tok non è delle migliori soprattutto per quanto concerne la moderazione dei contenuti, la gestione dei dati e la tutela della privacy degli utenti. Proprio per via della giovane età degli iscritti urgono misure di sicurezza più severe e un monitoraggio più attento per garantire la sicurezza degli utenti per evitare dei danni irreparabili. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i pericoli per i nostri ragazzi che usano questa app giornalmente.

Tra le insidie peggiori ci sono le CHALLENGE.

Ossia delle vere e proprie sfide pericolose caricate da alcuni utenti dove chi vi partecipa è chiamato ad agire in modo estremo, il tutto registrato da un video, non tanto per sfidare i propri limiti ma per ottenere un maggior numero di LIKE e FOLLOWER.

Tra le più recenti ahimè troviamo le cosiddette BLACKOUT CHALLENGE dove gli utenti devono auto procurarsi un’asfissia temporanea oppure la BRIGHT EYE CHALLENGE dove la persona sfidata doveva bagnarsi l’occhio con una miscela di candeggina, disinfettante per le mani e schiuma da barba il tutto per alterare momentaneamente il colore dell’iride.

Entrambe queste sfide possono avere effetti letali, perché spesso si tratta di vere e proprie incitazioni al suicidio o all’omicidio, che vengono però sottovalutati da bambini e ragazzi che sono ancora troppo giovani per riconoscere l’insidia che si nasconde in queste sfide.

Visti e considerati i potenziali pericoli che si nascondono dietro le varie applicazioni, urge una vigilanza attiva e attenta da parte dei genitori, anche tramite un dialogo costruttivo con cui mettere in guardia i propri figli dai rischi che corrono ad usare i social.

Per monitorare e limitare l’utilizzo delle applicazioni ci sono diversi accorgimenti da prendere, basta solo un clic:

Il Parental Control tramite questa impostazione i genitori possono impedire l’installazione di determinate app sul cellulare dei propri figli.
L’Account Privato si può impostare l’account del proprio figlio in modalità privata, in questo modo i contenuti sul suo profilo saranno visibili solo a un numero limitato di persone.
Gestione Contenuti al momento dell’iscrizione, il genitore può accedere alla piattaforma tramite il profilo del figlio, segnalando con l’opzione “NON MI INTERESSA” i contenuti potenzialmente pericolosi.

La soluzione migliore sarebbe offrire ai propri figli delle valide alternative per passare il tempo, in modo da tenerli lontani da queste “trappole”, ma non sempre la vita di tutti i giorni ce lo consente, quindi dobbiamo fare il possibile per tutelarli e non permettere più che accadano disgrazie del genere, un bambino non può morire per un gioco.

Perché la parola gioco, per i bambini significa qualcosa che li fa divertire e non morire.