Il coronavirus oltre che mietere vittime, ha cambiato radicalmente anche il mondo del lavoro, costringendo milioni di lavoratori ad entrare nella modalità- remote working-, ovvero lavorare in luoghi diversi dal proprio ufficio.
LA VITA PROFESSIONALE E PRIVATA ORMAI SI INTERSECANO, LA CASA PUÒ DIVENTARE IL NUOVO POSTO DI LAVORO.
Lo smart working è la nuova realtà e frontiera del millennio. Nell’articolo precedente abbiamo visto cosa lo differenzia dal vecchio e caro telelavoro. Due realtà poliedriche e soprattutto lo smart working sta prendendo sempre più piede a causa dell’odierna pandemia, creando molte esigenze e domande. Dai diritti ai doveri, attivando ai costi. Quanto influisce il lavoro agile sulle bollette?
Sopratutto considerando il momento storico ed economico di crisi che stiamo vivendo?
Questa modalità di lavoro coinvolge oltre cinque milioni di italiani, molti utilizzano il proprio pc, stampante e tutto quello che occorre per essere operativi. Non considerando i nuovi acquisti tipo sedie ergonomiche per risparmiare le sedute da osteopata o massaggiatore dopo otto ore seduti in maniera sbagliata. Siamo tutti diventati IT di noi stessi. Alla comodità uniamo la necessità ed i costi, non indifferenti, considerando un indagine condotta tramite i comparatori SOStariffe.it per le offerte luce e gas e le offerte Internet casa che ha prodotto l’individuazione di tre profili di consumatore – tipo: il single, la coppia e la famiglia (fonte).
“Si è calcolata la spesa media annuale di ciascuno e, tramite simulazioni, si è potuto stimare l’incremento dei consumi dovuto alle nuove attività da casa. È emerso che, nel complesso, i single hanno speso 145 euro in più, le coppie se la sono cavata aggiungendo 193 euro alle solite bollette e, infine, le famiglie hanno dovuto mettere in conto 268 euro in più” .
I single, nel corso del 2020, hanno speso per le tre utenze considerate un totale di 1116 euro (di cui 719 per luce e gas e 397 per internet). Lo smart working ha prodotto un aumento della spesa media di circa centoquarantacinque euro in più, le coppie complessivamente nel 2020 hanno sostenuto una spesa annuale di 1484 euro per le bollette (che comprende 1087 di luce e gas e 397 di internet). Perciò l’essere sempre e costantemente in casa, anche nelle ore lavorative, ha inciso per un totale di 193 euro sul bilancio annuale delle coppie. E veniamo alla terza casistica, le famiglie( composte in media da due genitori ed un figlio) che nel corso del 2020 hanno speso per le bollette, in media 2058 euro (di cui 1661 per la luce e il gas e 397 per la connessione da rete fissa). L’incremento di spesa dovuto allo smart working si aggira sui 268 euro.
Cifre importanti che includono l’aumento dell’utilizzo della rete internet, elettricità, riscaldamento, acqua. Considerando però che nelle nuove esigenze bisognerebbe includere anche la spesa, mentre prima la pausa pranzo era fuori casa ora si cucina e mangia insieme tutti i giorni. Un costo aggravato dalla mancata erogazione di alcune aziende dei buoni pasto, che hanno eliminato questo benefit in quanto non si lavora fisicamente nella sede di lavoro. Quindi aumentano i costi ma non gli stipendi. In Olanda è stato stanziato ad inizio anno un bonus per i dipendenti pubblici costretti a lavorare da casa, una cifra che racchiude i costi di gas, acqua ed elettricità: 363 euro l’anno. Il conto è stato fatto dall’osservatorio olandese Niubd, specializzato in ambito finanziario per le famiglie.
In Spagna si stanno obbligando i datori di lavoro a sostenere i costi delle attrezzature da ufficio che verranno messe in casa. In Germania si pensa ad una politica di incentivi con l’erogazione di un bonus di cinque euro giornalieri, in Francia è stata approvata la legge per il dritto alla disconnessione(per non essere più reperibili dopo l’orario di lavoro).
E L’Italia? Tra le novità in arrivo per le famiglie della penisola potrebbe esserci un bonus smart working, un contributo una tantum per compensare la mancanza di straordinari e buoni pasto. Coprirà le spese domestiche? Leggendo i numeri e riflettendo su questa tematica, molto calda, viene da domandarsi se le spese economiche non compensino il benessere fisico e mentale. Lavorare da casa permette al lavoratore di risparmiarsi lo stress del viaggio di andata e ritorno dal luogo di lavoro e relativi costi di benzina/usura macchina/pedaggi o abbonamento ai mezzi pubblici, pranzo fuori. Quindi, se da una parte c’è un incremento dei costi quotidiani dati dallo stare in casa, dall’altra c’è un risparmio di tempo, stress e qualità della vita. Voi cosa ne pensate?
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