Dopo che Oslo ha espresso il suo benestare alla candidatura, avanzata dalla Fondazione Gorbachev di Piacenza, Lisa Clark ha sottoscritto ufficialmente la proposta per il Premio Nobel per la Pace ai nostri medici e infermieri italiani.

“Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a se stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”.

Queste sono le parole di Lisa Clark, americana ma toscana di adozione, co-presidente dell’International Peace Bureau, a cui è stato conferito il Nobel per la Pace nel 2017 grazie al suo impegno contro il disarmo nucleare.

Il testimonial di questa nobile e importante iniziativa è Luigi Cavanna, primario di onco-ematologia all’ospedale di Piacenza, conosciuto per il suo personale impegno nel prestare aiuto, a domicilio, ai malati di Covid.

“Il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria”. Queste sono le parole che arrivano dalla Fondazione Gorbachev.

Durante questo lungo anno abbiamo visto immagini commoventi alla tv del personale sanitario che si è trovato di fronte a un nemico del tutto sconosciuto, sempre più forte, impossibile da fermare ed è sempre grazie a medici e infermieri se oggi, nonostante il Covid sia ancora incredibilmente invasivo e pericoloso, possiamo sperare di uscirne più forti di prima.

Questa candidatura al Nobel per la Pace 2021 è uno spiraglio di luce dedicato solo a loro che hanno rischiato e rischiano ogni giorno, nel ricordo di tutti gli eroi che hanno perso la vita in questa lunga e dura battaglia ma che loro, grazie anche al nostro impegno e al nostro appoggio come cittadini, vinceranno.