Nelle antiche culture le donne avevano un ruolo importante e anche nelle società matriarcali contemporanee. Le società matriarcali contemporanee si trovano in Indonesia, Messico e Cina. La loro struttura pacifista ci insegna a organizzare società non violente e collaborative.

Una società matriarcale, è una comunità di persone basata sulla centralità della figura femminile, dove rimangono i fenomeni della matrilinearità e della matrilocalità e dove la maternità e la femminilità sono celebrate tutti i giorni.

 Purtroppo queste società matriarcali contemporanee, corrono il rischio di scomparire per colpa della globalizzazione.

Il loro non è un valore solo storico ma può essere di grande importanza per noi occidentali perché la loro struttura politica, economica, sociale e spirituale ci insegna a promuovere e organizzare società non violente dove le donne sono al centro dell’ordinamento sociale ma senza ricorrere a forme di domini per guidare la propria comunità.

Spesso si tende a confondere il matriarcato con l’idea di dominio della donna, in realtà non è affatto così poiché in alcune organizzazioni sociali ci si basa su una vera e propria partnership uomo-donna che tiene vivo un diverso modello di civiltà per donne e uomini.

Le civiltà matriarcali contemporanee sono: i Minangkabau dell’Indonesia con tre milioni di persone, seguita dalla società Moso in Cina e quella della Yuchiteca in Messico.

I Mainangkabau dell’isola Indonesiana sono la più grande etnia matriarcale sin dal XII secolo del pianeta. La leggenda narra che il matriarcato si sarebbe affermato dopo la morte del re Maharajo Dirajo, il quale abbandonò tre neonati avuti da altrettante mogli. La prima di queste, Puti Indo Jalito, si prese cura di tutti i bambini favorendo in questo modo l’affermazione di un modello matrilineare.

La donna Minangkabau è al centro della vita sociale, oltre al controllo familiare, ha il compito di affrontare e risolvere tutti i problemi fuori le mura domestiche. Nonostante da decenni si parli della fine di questa società femminista, l’etnia è riuscita a portare avanti le sue tradizioni.

I Moso in Cina si distinguono da altre società simili perché non praticano il matrimonio. Oggi i Moso sono riconosciuti dal governo cinese come minoranza etnica nazionale autonoma, ma in passato con l’avvento del comunismo gli fu imposto il matrimonio. Successivamente con la morte di Mao Tse Tung, la prescrizione non fu più osservata e si tornò alla matriarcale. Ogni componente dei diversi clan in cui è suddivisa la popolazione prende il nome della donna più anziana, “la madre del clan”. Allo stesso modo, tra i Moso, il titolo proprietà di una casa e della terra vengono ereditati solo dalla stirpe femminile. Le ragazze diventano membri dei clan a 13 anni, dopo una cerimonia di iniziazione con la quale viene conferita loro la chiave della loro camera da letto.

Le donne dello Juchitàn che ispirarono Frida Kahlo nel suo abbigliamento. La popolazione indigena della città messicana Juchitàn è riuscita a mantenere la maggior parte dei suoi canoni nel cuore della società messicana. Si tratta di un esempio straordinario di matriarcato urbano, risultato della solidarietà tra donne, della loro capacità di essere indipendenti e libere rispetto al mondo esterno, rifuggito nonostante i continui tentativi “maschili” di intervenire.