Vincent Van Gogh è stato un genio tormentato e visionario che ha prodotto, in una decina d’anni, 900 dipinti. Accolto dall’immortalità, lo ricordiamo sempre con entusiasmo.

L’artista nasce a Zundert, in Olanda, il 30 marzo del 1853 da Theodorus Van Gogh, un pastore protestante, e Anna Cornelia Carbentus. Già dalla nascita è segnato da una tragica coincidenza: un anno prima della nascita di Vincent Van Gogh i genitori ebbero un altro figlio, morto esattamente il 30 marzo 1852. Il bambino si chiamava Vincent Willem Maria, Van Gogh ebbe anche 5 fratelli, tra cui Theo.

Vincent Van Gogh iniziò a disegnare da bambino, all’età di 27 anni. Il fratello Theo finanziò la sua carriera artistica. Vincent e Theo avevano una ricca corrispondenza di lettere nelle quali c’erano richieste di materiale per dipingere, riflessioni sulle proprie emozioni e fragilità.

All’età di 15 anni sospende gli studi scolastici e viene assunto da uno zio nella casa d’arte Goupil. Vendeva fotografie, dipinti della scuola dell’Aia o dei pittori di Barbizon. Fu mandato a Londra nel 1873, dove conduce una vita riservata e ha la sua prima delusione amorosa. Si era innamorato della figlia della proprietaria della pensione ma quando scopre che la ragazza era già fidanzata cade in una profonda depressione.

Si avvicina alla religione, studia teologia e frequenta una scuola di evangelizzazione. Dopo essere stato licenziato dalla casa d’arte diventa assistente di un pastore metodista. Si sposta a Parigi dove scopre la pittura impressionista e un profondo interesse per le stampe giapponesi. Conosce vari pittori, come Toulose Lautrec, Paul Signac e Paul Gauguin, con quest’ultimo andrà a vivere insieme con l’intento di creare una comunità di artisti.

Van Gogh agli inizi del 1880 vede nella pittura un mezzo per diffondere il messaggio evangelico e per far conoscere le condizioni dei lavoratori sfruttati nelle regioni minerarie in Belgio. Quali sono i soggetti ricorrenti nell’arte del pittore? Sono gli umili, le nature morte, i paesaggi, gli autoritratti. Il giallo cromo emerge da molte delle sue opere come: “I girasoli” e “La casa gialla”. Nei primi dipinti rappresenta i poveri minatori e i tessitori. Lui affermava che preferiva dipingere gli occhi degli uomini al posto delle cattedrali, perché negli occhi degli uomini c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali. Vive a Parigi con il fratello Theo dal 1886 al 1888, qui usa tonalità più chiare e brillanti, e pennellate allungate. Trasferito ad Arles dipinge campi di grano e giardini fioriti.

Nel 1888 Paul Gauguin raggiunge l’amico ad Arles, iniziano a vivere insieme ma hanno presto dei contrasti fino al taglio dell’orecchio di Vincent. Secondo alcuni fu lui stesso dopo un violento litigio a decidersi il lobo dell’orecchio, secondo altri fu Gauguin a mozzare parte dell’orecchio di Van Gogh durante la lite. Motivo del litigio fu Rachele, una prostituta che lavorava nel bordello che Gauguin frequentava e della quale Van Gogh era innamorato.

Dopo questo litigio l’artista ebbe varie crisi nervose e venne ricoverato più volte in ospedali psichiatrici, nonostante ciò continua a dipingere. Dal 1980 si trasferì a Auvers-Sur-Oise dove il dottor Garchet si prende cura di lui, e al quale dedica un ritratto, il più costoso di Vincent, ad oggi il suo valore si aggira attorno ai 135 milioni di dollari.

Negli ultimi due anni della sua vita riceve i primi riconoscimenti. Nel 1889 i suoi dipinti “Notte stellata sul Rodano” e “Iris” sono in mostra al Salon Des Independants. Il tratto delle ultime opere divenne più mosso fino alla distorsione delle forme e i colori diventano più intensi.

Il 29 luglio 1890 dopo aver terminato uno dei suoi capolavori più famosi “Campo di grano con corvi”, si suicida sparandosi in un campo nei pressi di Auverse. Su questa vicenda c’è un velo di mistero: infatti, alcuni biografi, sostengono che fu un incidente e asseriscono che, mentre l’artista passeggiava nella notte tra i campi di grano, sarebbe stato colpito da alcuni ragazzi che giocavano al tiro al bersaglio con una pistola.

Il 30 luglio 1890 furono celebrati i funerali e la sua bara fu ricoperta di dozzine di girasoli, i fiori che lui amava tanto.