La vera storia dei Barbapapà comincia nel 1970, in Francia: creata dall’architetta e scrittrice francese Annette Tison e dall’insegnante di matematica, biologo e scrittore americano Talus Taylor per una serie di libri per l’infanzia. Moglie e marito, Annette e Talus, mentre passeggiavano in un parco parigino, esattamente nel maggio del 1970, sentirono un bambino chiedere ai suoi genitori qualcosa che pareva familiare a una serie di parole onomatopeiche con le lettere B e A. Non essendo lui un francese madrelingua, chiese alla moglie il significato: “barbe à papa”, ovvero lo zucchero filato. Poco più tardi, seduti al tavolino di un ristorante, Annette e Talus ripensarono al suono simpatico della parola zucchero filato, cominciando a creare un personaggio ispirato al dolce, rosa e tondo, che chiamarono Barbapapà.

E così cominciò la loro incredibile storia. Circa una quarantina di libri dedicati ai mitici Barbapapà sono stati pubblicati in Francia da due case editrici: L’École des loisirs e Éditions du Dragon d’Or. Sono stati poi tradotti in tutto il mondo in più di trenta lingue, sono stati creati fumetti e serie animate di produzione giapponese e poi francese, dal 1974 sino al 2019.

Ma perché questa serie di storie ha avuto un incredibile successo pur nella più totale e pura semplicità?

Innanzitutto, la profondità dei temi trattati, quali la diversità e l’ecologia, perché i Barbapapà sono una vera e propria famiglia a colori e in ogni vicenda esprimono il loro amore e il loro rispetto per la madre terra. Questo è sicuramente un punto fondamentale, un insegnamento prezioso per i più piccoli, ma anche per i più grandi.

Il secondo punto fondamentale è la scelta dei colori abbinati ai personaggi che per quegli anni in cui non essere proprio conforme alla società, non era poi così visto di buon occhio, purtroppo.

Chi sono nello specifico i personaggi?

Barbapapà è una soffice e gigantesca nuvola di zucchero rosa, Barbamamma è tutta nera con una coroncina di fiori in testa e che ricorda molto una giovane hippie.

Barbabella è viola, ama i gioielli e i profumi e ha il timore degli insetti.

Barbabravo è blu ed è lo scienziato della famiglia, anche se alle volte combina grossi guai.

Barbaforte è rosso ed è lo sportivo della famiglia, ma anche un bravo detective e combattente contro le ingiustizie.

Barbazò è giallo ed è un amante della natura, conosce tutti gli animali, le piante, i tipi di clima e i problemi causati dall’inquinamento. È anche un bravo dottore e veterinario.

Barbalalla è verde e una musicista che sa suonare ogni strumento, trasformandosi lei stessa in uno strumento. Non solo, è anche una brava botanica.

Barbottina è arancione, è una grande studiosa, è ironica, porta gli occhiali e ama leggere.

Barbabarba è nero e ricoperto di pelo, ama dipingere e anche fare un po’ di confusione con i colori.

Lolita è la loro cagnolina ed è tutta a macchie.

Ancora oggi le serie di libri, fumetti e tv dedicate a questi speciali personaggi hanno quel qualcosa in più da insegnare alle nuove generazioni: peculiarità, diversità, amor proprio, rispetto per gli altri, rispetto per la natura e per gli animali.