Chi sono i Millennial? Anagraficamente si tratta della generazione nata tra il 1981 e il 1996, che per prima nell’età adulta presenta dimestichezza con la tecnologia digitale e conosce i codici della comunicazione digitale.

Millennial chi?

Perché se ne parla? Perché sono la prima generazione iper-connessa.  Che si muove agilmente tra acquisti online, relazioni social, crypto-valute ecc. Dall’altra parte devono fare i conti con la più grande economica, dopo quella del 1929 (crollo di Wall Street).

Sono stati gli storici William Strauss e Neil Howe ad analizzarli per primi. Con il loro, Millennials Rising: The Next Great Generation. Teorizzarono l’avvento di una grande crisi da cui si potrà uscire solo con una nuova classe politica, i millennial. Persone capaci e dotate a cui la rete quotidianamente offre milioni di soluzioni e opportunità, ma i millennial rimangono tutti fedeli ai brand preferiti. Tutti potenziali clienti dei brand del mondo consumer perennemente collegati a internet. E tra di loro si influenzano. Il social proof è un fenomeno psicologico e sociale in cui le persone copiano le azioni degli altri nel tentativo d’intraprendere un comportamento in una data situazione.

Caratteristica che si riflette anche in altri ambiti come i social network, recensioni di prodotti e utilizzo di blog di settore . E nel settore dei viaggi. Sopratutto dopo gli anni di pandemia trascorsi. Il caldo è arrivato. La voglia di relax, sole e vacanza avanza, anzi galoppa. Il trend è decisamente positivo. Gli italiani viaggiano con attenzione. Secondo l’International Luxury Travel Market, i nuovi 30-40enni salveranno il turismo. Influenzando probabilmente anche i boomer e le altre generazioni. L’importante, come emerge dalla ricerca, è che il viaggio sia gestibile tecnologicamente. Oltre che la meta eco-friendly, sostenibile e la meta unica. Attenzione all’ambiente, presenza di rete wifi e domotica oltre che di un bel paesaggio .

I Millennial sono a tutti gli effetti, quindi, consumatori 2.0 attenti all’ambiente, alle nuove tecnologie e molto altro ancora. E stanno cambiando il mercato. Per esempio nel settore immobiliare, tendono ad affittare case piccole e moderne, sono inclini al risparmio e orientati alla carriera. Il futuro è incerto quindi un mutuo è fuori discussione. Meglio una casa dotata di tutti i comfort, moderna e ben arredata. Anche se non di proprietà. È un sintomo di libertà di scelta e movimento. Come essere cittadini del mondo.

I nuovi Millennial in cosa credono?

Un recente studio dell’Arizona Christian University rivela che meno della metà dei Millennial americani è ateo. La percentuale di coloro che non crede in Dio o non pensa che esista tra i millennial è molto più alta rispetto ad esempio alla generazione dei Boomer, dove si fermava al 28%. I ricercatori hanno scoperto come quasi la metà dei Boomer sia convinta di andare in paradiso dopo acer confessato i propri peccati e accettato Gesù come loro Salvatore. Percentuale che si abbassa al 26% nella Gen X e al 16% tra i Millennial. Sulle questioni spirituali, gli americani di età inferiore ai 55 anni hanno molte più probabilità di diffidare della Bibbia e di credere che Dio non sia coinvolto nella vita delle persone.

Come sono oggi i Milllennial?

Camaleonti che si sono dovuti reinventare per la pandemia mondiale, l’avvento dello smart-working e la paura. Del contagio, della morte e del dopo. Uomini e donne che a cavallo tra analogico e digitale sono sempre pronti a mettersi in gioco con romanticismo e ottimismo. Che come tutti hanno vissuto e stanno provando sulla propria pelle il cambiamento del lavoro e delle relazioni. Studi sociologici antropologici e ricerche a parte, c’è da domandarsi, cosa ne sarà di noi?