La storia di Chester Bennington non è stata proprio una di quelle facili. La sua infanzia non è stata propriamente felice.  L’artista è nato il 20 marzo 1976 a Phoenix, Arizona. Figlio di Susan Johnson e Lee Russell Bennigton. La sua fanciullezza non è stata esattamente felice. Ha sofferto in silenzio per i numerosi abusi sessuali ricevuti dall’età di 7/8 anni fino all’età di 13 anni.

Chester Bennington non ha mai avuto il coraggio di confessare ciò che stava attraversando per paura di essere considerato un bugiardo, visto che quest’uomo era amico di famiglia.

All’età di 11 anni i suoi genitori hanno divorziato. Questo fatto lo portò ad andare sul sentiero della droga. A 17 anni si trasferì con la madre, al quale le fu vietato di uscire di casa, per non riprendere di nuovo la strada della droga.

La storia di CHESTER BENNINGTON ha inizio quando trovò la sua serenità, rifugiandosi nella musica. A quel tempo il musicista era appassionato di band come:  ‎‎Depeche Mode‎‎ e ‎‎Stone Temple Pilots‎‎; con quest’ultimo che cantò pochi anni dopo. Sempre in gioventù è stato cantate in due band: Sean Dowdell and His Friends‎‎ e Grey ‎‎Daze.‎‎

‎In cerca di una carriera musicale, ‎‎Bennington avrebbe‎‎ incontrato l’allora vice presidente ‎‎di A&R‎‎ alla ‎‎Zomba Music,‎‎che ha organizzato un’audizione per lui con i ‎‎futuri membri dei Linkin Park.‎‎ Riuscì a integrarsi rapidamente nel gruppo e a legare un’amicizia con l’altro cantante della band, ‎‎Mike Shinoda.‎‎ Alla fine firmarono con la Warner ‎‎ ‎‎‎‎Bros.‎‎ ‎‎ ‎

‎Le vendite del primo album portarono loro un lungo tour nello stesso anno, suonando l’apertura ‎‎per Korn‎‎ ‎‎‎‎nel Family Values Tour‎‎ ‎‎e all’Ozzfest. ‎

La voce da tenore di Chester è stata un elemento chiave per il successo avuto, essendo accattivante e orecchiabile.  

Il disco del debutto, fondamentalmente è stato un immenso successo. Il 24 ottobre nell’anno 2000 viene pubblicato raggiungendo la posizione numero 16 della ‎‎ Billboard 200,‎‎ e nel ‎‎2001 è ‎‎stato l’album più venduto dell’anno.

Nel 2002, Bennington ha doppiato le vendite con la canzone System, scritta dal cantante Korn, dalla colonna sonora del film ‎‎ ‎‎Queen of the Damned.‎‎ ‎

‎I Linkin Park ‎‎tornarono in studio per la registrazione del secondo album,‎‎ ‎‎Meteora.‎‎ ‎‎ Qui, ‎‎i testi di Bennington si ‎‎rivelarono molto più intensi con sfumature e temi che andavano dalla sua depressione alle sue dipendenze.‎

L’album Meteora non ha fatto altro che portare la band verso il successo.

Nell’anno 2005, il cantante ha formato la band Dead Sunrise, band con la quale ha pubblicato l’album Out of Ashes‎‎ ‎‎ nel‎‎ 2009.‎

La band sarebbe tornata nell’anno 2007 con il loro terzo album. Il singolo What I’ve Done‎‎ diventa una delle canzoni più cantate nell’estate di quell’anno, e in Given Up possiamo sentire un urlo di Chester di 18 secondi.

‎ Nel‎‎ maggio 2013,‎‎ ‎‎Bennington ‎‎è diventato il cantante principale della band che aveva amato durante la sua adolescenza, gli Stone Temple‎‎ Pilots,‎‎dopo che essa aveva rinunciato ai servizi di Scott ‎‎Weiland.‎‎

Insieme ai suoi nuovi amici fece un tour e registrò l’EP ‎‎ ‎‎High Rise,‎‎che contiene i singoli‎‎ ‎‎Out of Time‎‎ ‎‎ e Black ‎‎ ‎‎Heart.‎‎ ‎‎ Nel‎‎ novembre 2015,‎‎ Chester Bennigton ha lasciato‎‎ l’amichevole Stone Temple ‎‎Pilots,‎‎ sostenendo che è molto difficile dividersi tra due band e la sua famiglia.

‎ ‎Nel ‎‎2014 ha‎‎ pubblicato il suo penultimo album con ‎‎i Linkin Park,‎‎ ‎‎ ‎The Hunting Party,‎‎dove la band sarebbe tornata a suonare con molta più distorsione nelle chitarre.

 ‎‎Chester‎‎ Bennigton ha anche avuto varie collaborazioni con‎‎ Page Hamilton‎‎ di ‎‎Helmet,‎‎ ‎‎Daron Malakian‎‎ di ‎‎System of a Down‎‎ e Tom ‎‎Morello‎‎ dei ‎‎Rage Against the Machine.‎‎ ‎‎Quest’anno i Linkin Park‎‎ stavano per pubblicare l’album più incolpato, One More ‎‎ ‎‎Light.‎‎ ‎‎ ‎

Purtroppo il passato subito non ha influenzato in modo positivo la sua vita, e così neanche la musica a questo punto riuscì a salvarlo dalla sua depressione e dalle dipendenze.

‎Chester Bennigton era un ardente sostenitore delle cause caritatevoli che sosteneva attraverso la fondazione della band, ‎‎Music for Relief,‎‎che riuscì a raccogliere e donare fondi alle ‎‎vittime‎ dell’uragano Katrina, ‎‎Sandy,‎‎ dello tsunami in ‎‎Giappone‎‎ e molti altri.

Dopo vari tentativi nel togliersi la vita, la storia di CHESTER BENNINGTON finisce nel 2017 dove decide di chiudere con la sua vita dopo aver bevuto. Chester Bennigton si impiccò il giorno in cui il suo miglior amico Chris Cornell avrebbe compiuto 53 anni.

Chris e Chester erano diventati amici quando Cornell si era esibito all’apertura del Linkin Park durante un tour in Australia nel lontano 2007.

Rimarremo per sempre grati a ‎questo cantante di nome Chester Bennington ‎‎per aver fatto parte di una delle più importanti rock band di tutti i tempi rimanendo nella storia della musica.