Estate, tempo di ferie e relax. Ma quest’anno oltre le preoccupanti notizie nazionali e internazionali giornaliere, si aggiungono la carestia di container e chip. Come possono influire questi elementi nelle nostre vite? In molti settori in realtà, dal settore farmaceutico alle auto, passando per gli apparecchi tecnologici ai giocattoli.

Natale in pericolo, dunque?

Crisi container e chip

Probabilmente, la crisi attuale rischia di ripercuotersi sul Natale. Già minacciato dalla pandemia, come il precedente. Il natale sembra lontano ma in realtà è consigliabile comprare ora i doni da mettere sotto l’albero. C’è il pericolo di non trovare disponibilità a ridosso delle disponibilità. Addio regali last minute. Il problema è iniziato in America, dove Biden ha fatto da subito i conti con la carenza di chip soprattutto nella realtà automobilistica. Un danno dato da esternalizzazione dei prodotti e della pandemia. La Cina è il leader nella produzione industriale a basso costo. Si tratta nello specifico di chip attorno ai quali ormai gira il mondo. Sono impiegati in molti ambiti, dagli smartphone, nei pc, tablet e laptop, consolle di giochi, negli elettrodomestici, nell’industria della difesa. Ma soprattutto sono presenti nelle automobili. Microsoft ha reso noto che nell’arco dell’anno in corso, la sua produzione potrebbe ridursi anche del 10 per cento. La causa? La carenza di microchip. Eppure, a Febbraio l’amministratore delegato di Foxconn aveva dichiarato di essere tranquillo e che la crisi costituiva un impatto “limitato” sul suo settore. E’ a rischio anche il nuovo Iphone di casa Apple. Questa primavera, l’azienda aveva comunicato che gli investitori, se ci fosse stata una carenza dei chip, la produzione si sarebbe potenzialmente frenata e le vendite ne avrebbero risentito per 3-4 milioni di dollari. Una previsione che è dovuta cambiare, Tim Cook ha affermato che “Apple paga alcune carenze per via di una domanda così grande e oltre le aspettative, che sarà quasi impossibile riuscire a ottenere tutti i componenti necessari in tempo utile per soddisfarla” e che l’azienda “farà tutto il possibile per mitigare qualsiasi circostanza sarà chiamata ad affrontare”.

Natale 2021

Una situazione critica e in continua evoluzione. L’industria tecnologica e il commercio a livello globale stanno cercando una soluzione, magari applicabile nell’immediato. Ma sembra una chimera. E il Natale si avvicina.

Se sapete cosa desiderino i vostri figli per Natale, comprateli i loro giocattoli ora e nascondeteli”, consiglia l’Observer del Guardian. La testata giornalistica prevede che a causa della crisi dei container e dei costi marittimi di trasporto, i regali di Natale rischieranno di arrivare in ritardo. O magari non arrivare proprio. Uno scenario desolato e preoccupante.

Non voglio essere allarmista, ma credo quest’anno sarà più difficile che mai accaparrarsi i giocattoli”, ha affermato Gary Grant, fondatore della The Entertainer, nota catena di negozi di giocattoli.

Origini

Tutto ha avuto inizio dalla crisi sanitaria che ha paralizzato il mercato e molte produzioni. E ora la variante delta non ha aiutato e non ha semplificato la situazione che è già al limite. Il pericolo è reale.

Cina

A Guandong, cuore della produzione cinese è scoppiato un grande focolaio che ha bloccato il porto di Yantin. Dove si sono accumulati 357.000 cassoni di merce, quindi la domanda ha superato la disponibilità dei mezzi di trasporto. E non è prevedile la durata di questo stato che si ripercuote inevitabilmente a livello globale sugli acquisti. Ed è solo uno dei molti esempi e realtà che stiamo vivendo. Un serie di pressioni combinate (costi elevati e limitata disponibilità container spedizione) hanno causato la potenziale crisi natalizia.

“Alcune persone hanno pagato un eccesso di $ 30.000 solo per caricare un container sulla nave”, ha affermato Alan Simpson, presidente della Toy Retailers Association. “Ma anche se accetti di pagare, ciò non significa che otterrai un container per caricare effettivamente le tue merci sulla nave. È un doppio smacco. Non solo ci saranno aumenti dei prezzi, ma ci saranno anche carenze perché non ci sono abbastanza container là fuori”. Grant ha confermato: “Noi come azienda probabilmente abbiamo 200 container di stock made in Cina, ma non possiamo ottenere i container per trasportarli. Sto spostando solo la metà del numero di container a settimana in questo periodo dell’anno di quanto mi aspetterei di spostare. Nel Regno Unito, ciò significherà che questo Natale ci saranno più carenze di scorte di quante ne abbiamo avute per molti, molti anni. I giocattoli sono una delle materie prime che ne risentiranno”.

Europa

L’Europa del resto, ha deciso di rimanere a guardare. Ormai da diverse settimane circolano voci di un alleanza tra semiconduttori, avvio di lavoro a Bruxelles. Produttori di automobili, compagnie di telecomunicazioni ed altri semiconduttori (più o meno una ventina totali) stanno pensando di finanziare il progetto comune con trenta miliardi (tra pubblico e privato). Bisognerà solo vedere i tempi previsti per capire se correre a fare incetta di regali natalizi.

Natale in pericolo, dunque?