Era il 20 Agosto 2018 quando una ragazzina di soli quindici anni di nome Greta Thunberg scioperava davanti al parlamento di Stoccolma, in Svezia, con un cartello dalla scritta semplice: “sciopero scolastico per il clima”. È l’inizio di un movimento giovanile che coinvolgerà l’intero globo.

Forse nemmeno la stessa Greta Thunberg poteva immaginare cosa avrebbe innescato quel giorno di tre anni fa. All’inizio veniva guardata quasi con scetticismo, quella ragazzina con le trecce che scioperava da sola per il clima. A darle la spinta per scendere in campo sono stati gli incendi nei boschi della sua Svezia, conseguenza diretta dell’innalzamento delle temperature del nostro pianeta. Un’emergenza che ha spinto la sua giovane coscienza a protestare proprio di fronte a quelle persone, i politici, che dovrebbero lavorare per salvaguardare il futuro delle giovani generazioni.

Le parole di Greta oggi

Sul suo account Instagram la giovane attivista, che ha calamitato a sé non soltanto l’attenzione dei media ma quella di altri giovanissimi attivisti che si sono aggregati alla causa in tutto il mondo, rivolge delle parole parecchio dure:

“Noi giovani il più delle volte non facciamo quello che ci dite di fare. Noi facciamo quello che fate voi. E visto che a voi adulti non importa niente del mio futuro, non lo farò nemmeno io. Mi chiamo Greta e farò lo sciopero della scuola per il clima fino al giorno delle elezioni”. Questo è quanto scrivevo esattamente 3 anni fa – il 20 agosto 2018- durante il mio primo sciopero scolastico. Tre anni dopo sono ancora qui, ma al fianco di milioni di ragazzi di tutto il mondo. Dal primo sciopero scolastico, il mondo ha emesso oltre 120 miliardi di tonnellate di CO2. I cambiamenti necessari non sono ancora in vista. La crisi climatica non è ancora stata mai trattata come una crisi ma la gente si sta svegliando e chiede una giustizia climatica. Noi continueremo sempre a lottare per il nostro futuro e il nostro presente. Semplicemente non abbiamo altra scelta.

https://www.instagram.com/p/CSyZDCQDAG7/?utm_medium=copy_link&fbclid=IwAR30vX2jLf-SGKDlUNIIg6Pk-hB78Jxq-CcUpHoTCemhboLJCfiM5JQYc20
Non abbiamo altra scelta

Il movimento di Greta, Friday for future, si è esteso a macchia d’olio coinvolgendo giovani attivisti di tutto il mondo. Ha subito un pericoloso arresto a causa della pandemia covid che ha svuotato le piazze, ma la voce di chi al futuro tiene per se stesso e per l’altro non si è mai arrestata. Greta non si è mai arrestata. Ha parlato coi grandi della terra, sottoponendo problemi che sono sotto gli occhi di tutti. I giovani, prima della pandemia, si sono riversati in strada per manifestare e far sentire la propria voce, troppo spesso inascoltata. La protesta ha assunto un ruolo di ragione poiché in ballo, e forse finalmente lo abbiamo capito, c’è il futuro della terra dal quale dipendiamo.

Sciopero globale

Il 24 Settembre prossimo è previsto un nuovo sciopero globale per richiedere una rapida azione per il clima da parte dei leader mondiali, in particolare dei politici del Nord del mondo (fonte fridayforfutureitalia.it). Lo sciopero verrà organizzato anche in Italia, un movimento che non si arresta di fronte alla crisi climatica. Le piogge insolite che sono cadute in Groenlandia a oltre 3000 metri di quota, verificatesi nei giorni scorsi, sono un ulteriore monito ad agire. E subito.

Una ragazzina che parla ai grandi della terra

Greta in un’intervista ha detto di non essere solo la ragazzina che bacchetta, a volte, i grandi della terra. Figlia della nota cantante lirica svedese Malena Erman, le è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, disturbo dello spettro autistico. Coerente con le sue idee, vive una esistenza priva di qualsiasi inutile fronzolo, esortando all’utilizzo di meno plastica e di abitudini generali che impattino meno su condizioni ambientali già disastrose. Eppure, questa semplice ragazza, ha già ricevuto due nomination per il Premio Nobel per la Pace (nel 2019 e nel 2020), mentre Forbes l’ha inserita nell’elenco delle 100 donne più potenti al mondo. Tutto il suo impegno le ha permesso di essere ricevuta da Papa Francesco, da Obama, e di poter parlare di fronte al Parlamento Europeo.

Davanti alle crisi che stiamo vivendo – ambientali, civili, sanitarie – dovremmo chiederci quanto di Greta c’è in noi e agire in qualche modo. Trovare la propria voce prima che sia troppo tardi. Il mondo lo può fare. Greta e il suo “esercito” di giovani attivisti ce lo stanno dimostrando.