Al via l’evento “Youth4Climate” a Milano. Dal 28 al 30 settembre 2021 sono, ancora loro, i giovani che scendono in campo e parlano, si confrontano, in nome di un clima che deve cambiare. Incisiva la presenza di Greta Thunberg.

Youth4Climate anticipa la COP26 di Glasgow che si terrà dal 1 al 12 novembre 2021. In queste giornate dell’evento milanese saranno circa 400 i giovani che discuteranno, elaborandole, proposte concrete sulle questioni più impellenti che riguardano l’agenda climatica. I ragazzi, 2 per ogni Paese, provengono dai 197 Paesi membri dell’UNFCCC (La Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici).

I rappresentanti italiani

Sono state effettuate delle selezioni tra i giovani che hanno richiesto la candidatura per poter rappresentare il proprio Paese all’evento. Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo sono i due ragazzi che si faranno portavoce dei giovani italiani. Federica, 26 anni, è una ragazza romana che si sta per laureare in scienze biologiche presso l’ateneo di Roma Tor Vergata. Anche lei è una giovane attivista del movimento “Fridays for future”. Daniele, ventottenne della provincia di Novara, è laureato in economia all’Università degli Studi di Milano Bicocca. Anche lui membro attivo di diverse organizzazioni che si occupano di sostenibilità.

Cosa è la Cop 26

Youth4Climate anticipa quella che sarà la Cop 26. I giovani attivisti, tra cui Greta Thunberg, si radunano in questi giorni proprio per elaborare richieste da presentare a Novembre. Durante la Cop 21 tenutasi a Parigi nel 2015, tutti i Paesi accettarono di collaborare per lavorare e mantenere la temperatura globale al di sotto dei 2 gradi: era l’Accordo di Parigi. Non solo: i Paesi partecipanti si accordarono per rivedersi ogni cinque anni e presentare un piano aggiornato delle loro azioni. A Glasgow l’incontro avviene con un anno di ritardo a causa della pandemia, ma oramai ci siamo. I grandi della terra dovranno presentare il proprio conto. I giovani lo sanno e sono pronti a mettere sul tavolo le proprie richieste.

Chi interverrà al Youth4Climate

Giovedì 30, i giovani riuniti presenteranno il loro documento sul clima. Nella mattina di Giovedì saranno presenti anche Sergio Mattarella e Mario Draghi. Da remoto interverranno il premier britannico, Boris Johnson, e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Proprio quegli adulti che più di tutti dovrebbero ascoltare le parole dei giovani e che hanno la possibilità di concretizzare le loro richieste.

L’intervento di Vanessa Nakate

La giovane attivista ugandese, la prima attivista del Fridays For Future in Uganda, seduta accanto a Greta, quando questa mattina ha preso la parola nel discorso di apertura di fronte alla platea dei partecipanti lo ha fatto raccontando che il suo paese, l’Africa, è uno di quelli che subisce di più la crisi climatica pur non emettendo la Co2 degli altri paesi più sviluppati in quanto l’Africa è responsabile soltanto del 3% delle emissioni globali. Ma gli africani subiscono pesantemente le conseguenze della crisi climatica: inondazioni, siccità e in tutto ciò la popolazione africana potrebbe essere costretta a lasciare le proprie case a causa anche, e soprattutto, della mancanza dell’acqua dolce. Una migrazione costretta dai mutamenti climatici che potrebbe generare nuovi profughi. La giovane Vanessa chiede chi pagherà tutto ciò? Chi pagherà per le persone che dovranno abbandonare le proprie case? Quando dovremmo piangere e assistere alla scomparsa delle specie animali? Vogliamo veder morire nuclei familiari per fame e siccità? Quale è lo stato delle cose da parte dei leader mondiali?

L’intervento di Greta Tunbergh

Greta ci ha abituati al suo atteggiamento provocante. Già dal suo arrivo al Youth4Climate ha detto di aspettarsi, ancora una volta, soltanto parole dai grandi della terra. I suoi continui bla bla bla onomatopeici, come a fare eco alle parole vuote dei capi di stato che hanno fatto promesse mai mantenute, sono un chiaro segno di provocazione che andrebbe accolta. Non derisa. Greta sembra coniare un nuovo termine, quando pensa al cambiamento climatico: il green jobs. Lavoro verde, ecologico. Posti di lavoro green. Poiché il cambiamento climatico deve riflettersi su quello economico. Vanno di pari passo. Greta parla di transizione necessarie poiché non c’è un piano B e non si può andare avanti soltanto a parole. Poi, sembra quasi incitare la platea alle domande: cosa vogliamo? E quando lo vogliamo? La risposta dei giovani presenti è unanime: vogliono giustizia climatica e la vogliono adesso.