Muscoli sintetici composti di fibre programmate al computer per mezzo della biologia sintetica, utili per sostituire tessuti muscolari danneggiati da malattie, incidenti o usati come protesi.
Muscoli sintetici, ultra-resistenti, anche più del kevlar, usato nei giubbotti antiproiettile. Il kevlar è una fibra aramidica ideata nel 1965 da Stephanie Kwolek, ricercatrice della DuPont. Ha una grande resistenza meccanica alla trazione, a parità di massa è 5 volte più resistente dell’acciaio.
La produzione di muscoli sintetici non ha costi elevati, si può realizzare senza usare tessuti animali.
Riproduzione della titina
I ricercatori sono riusciti a produrre la titina, la terza proteina più abbondante nei muscoli. La titina chiamata anche connectina, è una proteina codificata negli esseri umani dal gene TTN.
Ai batteri a volte non riescono a produrre proteine grandi. I ricercatori per ovviare a questo problema hanno programmato alcuni microrganismi per creare dei segmenti più piccoli di proteina in catene di molecole pesanti con dimensioni di circa 50 volte più grandi di una proteina batterica.
Convertire le proteine in fibre
Le proteine vengono convertite in dimensioni di circa un decimo dello spessore di un capello umano. Questi muscoli sintetici oltre a essere più resistenti del kevlar, possono essere applicate a vestiti, armature protettive e nella biomedica.
I muscoli sintetici possono essere biocompatibili e impiegabili per suture e tessuti ingegnerizzati.
Il sistema di questa piattaforma si può applicare ovunque, si possono prendere le proteine da diversi ambiti naturali, e attraverso questa piattaforma creare proteine più larghe e lunghe per molte applicazioni materiali.
I muscoli sintetici possono avere molte applicazioni
Sono innumerevoli le loro applicazioni; possiamo immaginare anche l’impiego nella realizzazione di braccia e protesi artificiali, di esoscheletri flessibili per chi ha subito un infortunio muscolare o scheletrico, o per sostituire tessuti muscolari danneggiati da malattie o incidenti.
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