Bettina Bartalasi, I figli del salice edito da Edizioni Open
Bettina Bartalasi, I figli del salice. La sinossi.
Nella periferia di Firenze degli anni 80, tra caseggiati di edilizia popolare e le rive dell’Arno, si sviluppa la storia di un gruppo di amici di diversa provenienza geografica, figli dell’immigrazione dal Sud Italia. Si fondono dialetti, vite, giochi e speranze, protetti dall’ombra di un grande salice fino a viverne la simbiosi. Crescono nell’indifferenza degli adulti, impegnati a inseguire il progresso economico, anche quando è grave; la criminalità e ad avere la meglio. Scoprono sulla loro pelle che il mondo dell’infanzia è pervaso da una lotta continua per non soccombere. I giovani protagonisti, Nino, Tore, Dario, Sabina e altri scopriranno come crescere sia una dolorosa ma necessaria condizione, l’unica via che gli consentirà di salvarsi. Loro resteranno per sempre i figli del Salice.
Bettina Bartalasi la racconta attraverso le avventure di un gruppo di ragazzini
Ricordi d’infanzia tra divertimenti e casermoni di periferia. Apparentemente all’insegna della spensieratezza, in realtà la corruzione e la violenza serpeggiano tra i vicoli tra le urla dei bambini e le pozzanghere fangose. Firenze alla fine dello scorso secolo era una città diversa. Bettina Bartalasi la racconta attraverso le avventure di un gruppo di ragazzini che si svagano all’ombra di un salice che li protegge dal sole e le brutture del quotidiano. L’autrice gioca con le parole e crea metafore facendo attenzione, con semplicità. Focalizzandosi sullo status dell’essere umano a livello personale e sociale. Un romanzo breve, intenso e poliedrico che mostra la periferia in tutte le sue sfaccettature. Con luci ed ombre, come la famiglia dei 13 corrotta e in stretto rapporto con la morte. o il gelataio che con il suo furgoncino distribuisce sogni e speranze insieme ai dolci. Specchio di una penisola agli albori del boom economico, dell’integrazione post immigrazione.
L’immenso quartiere fatto di alveari in cemento armato e teti di amianto, popolato da famiglie poco avvezze a parlare italiano..
Una quotidianità costellata di rituali, imprevisti e sentimenti contraddittori, figli di un epoca passata che ha creato il nostro presente. “Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla”, diceva il politico e filosofo britannico Edmund Burke, Bettina Bartalasi ha creato personaggi vividi, reali e potenti che con la loro iniziale ingenuità raccontano l’evoluzione economica e sociale con chiarezza e determinazione verso il cambiamento.
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