INTERVISTA IN ESCLUSIVA L’ATTRICE GIOVANNA BARBERO UN’ARISTA POLIEDRICA E BRILLANTE CHE CI PARLA DI ARTE, RECITAZIONE, DANZA-TERAPIA E MATERNITÀ
Come ti chiami e cosa fai di professione?
Mi chiamo Giovanna Barbero e sono un’attrice, dance performer e insegnante di teatro e danza. In merito alla danza sono fiera di poter aggiungere di essere una Teacher Certified della DanceAbility International. Un metodo di danza che da 6 anni mi da l’opportunità di far studiare e per formare persone che spesso rischiano di essere escluse per una loro condizione riconosciuta come disabilità.
Cosa ti ha portato a fare l’attrice?
La voglia di essere felice!
Ti spiego. Ero una bambina davvero molto timida, accompagnata perennemente dal senso di vergogna. Peccato che dentro avevo tante cose da dire e una grande voglia di raccontare e così ho iniziato a creare i miei palcoscenici privati. Dal cortile di casa, ai muretti in aperta campagna diventavano tutti luoghi perfetti dove far finta di essere questo o quel personaggio. Oppure danzare immaginando che le vigne fossero pubblico venuto a vedermi; le tazzine della vetrinetta di casa come nelle fiabe prendevano vita diventando il pubblico che ovviamente mi acclamava.
C’è stato un episodio che ricordo come momento preciso.
Ho pensato che fare l’attrice era la mia possibilità di realizzazione; avevo 10 anni circa e in tv vidi un film la cui figura protagonista era una dottoressa.
Grazie alla sua tenacia e devozione salvo l’intera città da un’epidemia. Rimasi così colpita da quel personaggio e da quello che era riuscita a fare; che alla fine del film dissi che volevo da grande essere come lei.
Mio fratello, pensando di farmi un dispetto, mi fece notare che non era reale ma che lei era un’attrice. Io risposi subito “ va bene allora farò l’attrice”! Non ho più abbandonato quell’idea. Anzi è diventata sempre più forte la sensazione di poter fare tutte quelle cose che in una vita reale sarebbe complesso fare.
Soprattutto quando sei come me, precisina! Ma la cosa più bella è sempre stato pensare che come quel film aveva dato a me una bella emozione. Potevo farlo anche io con molte altre persone attraverso questo lavoro.
Poi pensa il caso, o forse non il caso, ha voluto che il mio primo piccolo ruolo per il cinema io interpretassi proprio una caposala!
Quali sono state le figure che hanno influenzato, il tuo lato artistico e perché?
Credo ancora oggi di poter dire che traggo ispirazione da quelle persone che sanno colpirmi con una creatività originale. Che spesso è da andare a ricercare nel particolare nascosto.
Da bambina credo di aver colto molto dalla manualità di mio papà. Era un uomo dedito alla terra, un contadino che sapeva fare davvero tante cose con i prodotti della natura. Ricordo con tanto affetto la scopa di saggina che mi fece, adatta alla mia altezza da gnometta di 5 anni. Probabilmente con la sua influenza e con la voglia di riempiere i silenzi della giornata.
Non avendo avuto mai troppi giocattoli, mi divertivo a fare creazioni con la carta, la stoffa, i legnetti, le pietre, i disegni che poi regalavo.
Devo ammettere che per tutto il mio percorso e ancora oggi io sono molto attratta da quelle persone che riescono ad emozionarmi. Stupendomi con la loro unicità compositiva.
Come ti ha cambiato la vita la tua professione?
Credo di poter confermare che l’incontro con il teatro, la recitazione e la danza mi abbiano portata ad essere la persona serena che sono oggi. Lo studio e la pratica del palcoscenico sono stati per me il mezzo con cui conoscermi. Amarmi e imparare a mia volta a conoscere ed amare tutto ciò che mi ruota intorno, dalle persone alla natura.
Sento di avere una vita piena e soprattutto sempre in trasformazione e crescita, questi sono elementi per me importantissimi. Io faccio fatica a fermarmi dopo il raggiungimento di un obiettivo.
Quale sarebbe la tua professione se non avessi scelto di fare l’attrice?
Oggi mi risulta difficile rispondere a questa domanda perché non riesco davvero ad immaginare me stessa fare altro.
Al liceo ipotizzavo di studiare psicologia perché sentivo il desiderio di conoscere e indagare le personalità. Poi per motivazioni pratiche in verità dopo il liceo mi sono fermata per un po’ con lo studio ed ho iniziato a lavorare.
Volevo girare e conoscere posti nuovi così sono entrata nel mondo turistico alberghiero. Che per alcuni hanno è stato davvero un grande palcoscenico di vita vera.
Peter Brook sosteneva che il miglio attore è un bravissimo cameriere; capace di far sentire a proprio agio il cliente/pubblico e ti offrigli il suo mio servizio/spettacolo.
Mi spostavo da luoghi di mare a luoghi di montagna, insomma le stagioni turistiche. Sono stati anni impegnativi. Ma quel brek mi ha permesso ancora una volta di non espormi subito in una scelta; ma arrivare alla piena decisione che io volevo stare su di un palco vero, recitare e danzare, vivere e regalare emozioni e messaggi.
Fare questo mestiere, è una scelta di un sogno avuto da piccola, oppure è capitato?
E’ assolutamente una scelta, maturata da piccola, quando non ero in verità consapevole di cosa io stessi scegliendo per me stessa.
Non sapevo bene cosa di preciso volessi fare o diventare, o meglio cosa io stessi sognando. Sapevo che esprimermi con il linguaggio artistico mi trasformava.
Partecipare alle recite a scuola, agli eventi artistici di paese in estate o nelle festività era una magia per me; la mia fortissima timidezza spariva e arrivava la mia voglia di essere li proprio dove ero.
Il caso secondo me comunque non è mai di natura propria. Ciò che sembra arrivare per caso è comunque frutto di pensieri e disegni seminati prima.
Quindi direi la scelta di un sogno che a tratti come per caso mi ci sono trovata dentro, e subito ho riconosciuto come il mio momento!
Stai per diventare mamma, come vivi questo periodo?
Molto bene!! Sono felice, piena di energia e ancora più desiderosa di realizzare cose nuove e ampliare quelle esistenti. Anche questa, come il mio lavoro, è assolutamente una scelta. Dopo aver scoperto di aspettare un bimbo devo essere onesta mi sono chiesta “ora che sono davanti alla realtà sono felice?”, “è davvero ciò che voglio?”
Ho pensato a come cambierà la vita, i miei equilibri fino a qui conquistati, il mio tempo e le mie priorità… e mi sono messa a piangere per la gioia.
Ho aspettato! Non mi sono lasciata prendere dal tempo che passa, dal socialmente giusto. Ma ho ascoltato solo il mio tempo personale. E così è arrivato anche il compagno giusto per me, e la voglia di creare una mia famiglia.
Mi ritengo molto fortunata anche in questo. Ammetto di aver pensato in alcuni momenti che forse stavo sbagliando dedicandomi troppo al lavoro; che forse non avrei realizzato il desiderio di famiglia e di maternità visto che stavo anagraficamente crescendo; ma poi tutto ha trovato il suo giusto spazio e tempo, come nella danza, come sul palco!
Vivo questo momento con la maturità. credo giusta, per avere la giusta forza ed il giusto equilibrio, di una Donna che da poco ha compiuto 40 anni ed è riuscita prima di tutto trovare la padronanza della propria persona!
Cos’è cambiato dal momento in cui hai saputo che tra un po’ diventerai genitore, nell’ambito lavorativo?
Posso dire cos’è migliorato?
Negli ultimi mesi non ho più fatto provini. Come dice il mio agente ( Paolo Inglese) perché può essere difficile stare a dire ad un corpo che si trasforma “NO”.
Ma sono arrivate cose nuove come shooting dedicati alla donna e alla mamma. Proposte per prossimi spettacoli e set. E non ho smesso di insegnare. Anzi sono in crescita le richieste di progetti e questo mi ha permesso di mettere in pratica idee che stavano ancora nel cassetto. Come uno spettacolo di Arte inclusiva che sto realizzando per fine Gennaio.
All’inizio della gravidanza mi sono trovata un po’ persa. Non sapendo bene come muovermi e cosa avrei potuto fare. Senza scordare che seguire tutta la lista dei controlli e visite e burocrazie varie è un vero lavoro, fatto ovviamente con piacere!
È importante essere belle, belli per far parte di questo mondo?
La bellezza è sicuramente un buon biglietto da visita. Quando parlo di bellezza però intendo dire qualcosa che va oltre l’estetica pura, ma è vicina alla cura dentro e fuori.
Un attrice/attore si misurano dalla loro abilità espressiva e comunicativa che sicuramente coinvolge la fisicità intesa però come corrispondenza al personaggio.
Chi ci guarda coinvolge il senso della vista, che ben sappiamo essere molto padrone nel riuscire a “credere” al personaggio e quindi alla storia.
Allargandoci all’ambito dello spettacolo in generale, ripeto essere belli aiuta. Apre con più facilità una porta, poi devi anche saper dire qualcosa, altrimenti sono convinta che la strada celebrativa diventa breve.
Se tu mi avessi fatto questa domanda 10 anni fa probabilmente ti avrei detto che era la prima cosa. Oggi ti dico con certezza che è un aspetto importante, ma non fondamentale.
Dieta si, dieta no, in questa fase importante e della tua vita?
Dieta mai ! hihihi
Preferisco pensare ad una sana alimentazione, ad un mantenersi sempre in forma, per stare bene fisicamente e mentalmente. Amo la tavola!
Non posso negare di aver attraversato anche io le fasi di non accettazione del mio corpo. E quindi di aver seguito le diete più disparate, quando poi ho scoperto la buona nutrizione e soprattutto il mangiare con gusto.
Al momento ci sono alimenti che non posso mangiare perché potrebbero essere dannosi per il mio bambino. Quindi ho già fatto la lista al mio compagno di farmi trovare casa piena di questi al mio rientro a casa dopo la nascita.
Una cosa che troverei utile per le donne in gravidanza è la presenza di luoghi dove vengono cucinati i cibi. Affinché le mamme possono mangiare, con la composizione, la purificazione e la cottura giusta e così magari anche chi ci è accanto può avere con noi questa condivisione!
In questo momento, hai qualche progetto in corso? Provini?
Provini al momento sono fermi per me, ma progetti diversi e molto interessanti, sia come attrice e danzatrice che come insegnante e direttrice artistica.
Hai dovuto lavorare tanto per arrivare a questo punto della tua carriera?
Posso dire di non essermi risparmiata, ma anzi di aver sempre fatto quello che era in mio potere per realizzare ciò che desideravo. Ritengo che ogni grande soddisfazione sia arrivata e arrivi con un alto impegno e devozione. Nulla mi è stato mai regalato, ma il bello è proprio questo: la conquista!
Quella che ti fortifica, che ti rende autonoma e di da una sana autostima. Economicamente mi sono fin da subito mantenuta da sola. Questo mi ha portata a dividermi per tanti anni, tra seguire la mia passione e fare lavori per un puro mantenimento quotidiano. Fino a quando sono riuscita a staccarmi e impegnarmi totalmente su quello che desideravo essere.
Ho investito molto nello studio e nella formazione. Come faccio ancora oggi, perché non si è mai abbastanza ricchi di conoscenza e più imparo. Non si smette mai di imparare, e man mano che io cresco aiuto altre persone a crescere, trasmettendo loro la mia conoscenza. E poi ritengo che il pubblico, i miei allievi meritino il rispetto e quindi di trovarsi davanti una persona preparata!
Hai incontrato delle difficoltà?
Assolutamente si, fa parte del gioco.
Ho pianto tanto, piango ancora. Mi sono arrabbiata tanto, ora mi arrabbio meno.
Ho mollato diverse volte, giusto il tempo di ravvedermi. La cosa particolare è che ogni volta che dicevo: ”basta non fa per me”; oppure “questo mondo non mi vuole”; succedeva subito qualcosa che mi faceva cambiare idea come una chiamata, uno spettacolo, un provino , un riconoscimento!!
Se tua figlia/figlio in un futuro, vorrebbe intraprendere questa carriera, come reagiresti?
Sarei pronta a sostenerlo senza alcun dubbio. Io ho fatto la mia scelta prendendo la mia valigia a 18 anni.
Ho lasciando il paesino di campagna per andare prima a Milano e poi Roma.
Ero sola senza consigli e conoscenza da parte delle persone a me più vicine. Ciò che farei è sicuramente mettere a disposizione tutto ciò che ho appreso senza togliergli l’opportunità. La recitazione, la danza, lo spettacolo sono un modo bellissimo di vivere, certo ci sono difficoltà, complessità da affrontare a livello personale e sociale.
Permettimi di dire che forse più di altri lavori, per la potenza mediatica e luci abbaglianti di cui è anche composto, è un ambiente per alcuni versi “forestale” e dove essere vigili e forti sono due caratteriste importanti.
Tornando a mio figlio, a due mesi di vita era, nella mia pancia, era in scena con me. Ad oggi mi segue quando insegno teatro e danza, può essere che esprima effettivamente questo desiderio, come magari saranno altre invece le sue velleità. In ogni caso se spettacolo vorrà, spettacolo sarà!!
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