Punto e a cuore. Il nuovo romanzo di Riccardo Bertoldi, edito Rizzoli, che ieri ho avuto il piacere di presentare a Napoli insieme all’autore.
Seguire la testa o seguire il cuore?
Punto e a cuore. A chi non è capitato di chiedersi cosa fosse giusto fare o non fare in una determinata occasione?
Chi non ha temuto di sentirsi giudicato da persone a lui o lei vicine, amici, parenti, partner, prima di prendere una decisione?
Quando ci rivolgiamo a qualcuno e chiediamo un consiglio, sappiamo esattamente dove dirigerci, se vogliamo un parere favorevole o contrario, sappiamo da chi cercare le parole per confutare o al contrario rafforzare un’idea.
Ci saranno sempre pareri contrastanti ad attenderci. Riccardi Bertoldi nel suo ultimo romanzo “Punto e a cuore” ci sussurra: “Tu ascolta ma non credere, fidati del tuo cuore”. Non esistono risposte universali.
La storia che Bertoldi ci racconta risponde alla domanda: Come sarebbe andata se…
Due versioni di una stessa storia, due percorsi di vita diversi, che trovano il loro SLIDING DOORS nella risposta ad un messaggio.
Riccardo, il protagonista della nostra storia (omonimo dell’autore, ma come lui stesso ci svela, solo per casualità), torna nella vita di Giulia, la sua ex, dopo centosessantaquattro giorni di silenzio, dopo aver lasciato la casa e la vita che avevano costruito insieme, e torna con un semplice messaggio, asciutto, secco: “Mi manchi. Ti va un caffè?”
Bertoldi sostiene che non esistono caffè inutili, come non esistono assenze esatte.
Giulia a questo punto della sua vita ha due possibilità. La prima è seguire il suo cuore e, anche se con grande paura, scegliere di “aggiustare”; la seconda è restare con i piedi per terra e “scegliere di rimettere in pedi se stessa da sola”.
La prima è in teoria la scelta del cuore, e la seconda la scelta della testa, ma in realtà sono entrambe scelte di cuore.
Nella prima versione della storia che leggiamo, Giulia risponde tramite una lettera, spaventata, ma fiduciosa, e decide di prendere quel caffè con Riccardo.
Nella seconda versione della storia Giulia risponde con la testa di chi ha bisogno finalmente di amare di più se stessa e non va a prendere quel caffè.
In entrambi i casi Giulia non va punto e a capo, ma punto e a cuore.
Punto e a cuore, per tutte le volte che hai deciso di seguire il tuo cuore e non ciò che è giusto. Per quando metti un punto per scegliere la tua felicità. Per quando decidi di tornare sui tuoi passi nonostante tutto.
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