Questa mattina, l’impreditrice digitale Chaiara Ferragni, ha annunciato tramite i suoi canali social, di aver devoluto l’intero compenso (il 100% tasse comprese) della sua partecipazione come co-conduttrice al Festival di Sanremo 2023, all’associazione D.i.Re – DONNE IN RETE CONTRO LA VIOLENZA.
Chiara Ferragni e il compenso di Sanremo.
L’associazione D.i.Re è presente su tutto il territorio italiano, e dal 2008 si occupa di aiutare donne vittime di violenza psicologica ed economica da parte degli uomini.
Conosciamo meglio l’associazione D.i.RE
L’Associazione nazionale basa il suo operato sull’esperienza delle realtà locali e ha lo scopo di costruire un’azione politica nazionale che sappia promuovere il cambiamento culturale fondamentale per il contrasto e il superamento della violenza maschile sulle donne.
Le azioni di D.i.Re sono orientate a rendere visibile il fenomeno della violenza maschile sulle donne, modificando nella società la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra crimini contro l’umanità, attraverso:
- azioni per la visibilità della metodologia e dell’attività dei Centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale,
- iniziative per diffondere conoscenza del fenomeno della violenza,
- progetti di ricerca, in un’ottica di riflessione sulle esperienze e di formazione continua e diffusa per i Centri e per il territorio.
L’associazione nazionale D.i.Re è interlocutrice delle istituzioni nazionali e internazionali, anche per l’elaborazione o la modifica della normativa relativa ai diritti delle donne, forte del proprio patrimonio di conoscenze, di elaborazioni ed esperienze acquisite in tanti anni dai Centri antiviolenza.” ( Link Associazione Dire)
La violenza psicologica finisce con l’annientare un individuo, e la donna, a causa di vecchi retaggi culturali, è sempre stata un bersaglio più facile.
Si diventa deboli, la paura prende il sopravvento, cerchiamo di scappare, ma ciò che si apre davanti a noi è solo una distesa di nulla, e la persona che ci ha lasciato il guinzaglio largo per farci guardare “il nulla che ci separa dal mondo”, lo stringe di nuovo e ci riporta a casa, puntualmente, e il mondo reale è sempre più distante, lo abitiamo fisicamente ma la nostra realtà è un’altra.
C’è un oppressore e un oppresso.
Molti osservando la situazione dall’ esterno, daranno la loro sentenza, scontata e superficiale, secondo cui la vittima si sacrifica ogni giorno per sua volontà; ma avete mai sentito parlare di legami traumatici? Ovvero quei legami tra due persone una delle quali ricopre una posizione di potere nei confronti dell’altra che diventa vittima degli atteggiamenti aggressivi o di altri tipi di violenza da parte dell’altra persona.
Come riportato dal settimanale Vanity Fair, Chiara Ferragni sostiene di avere particolarmente a cuore la causa e di essere stata lei stessa vittima di violenza psicologica in passato:
«Sono vicina alla causa da sempre, perché la violenza nella vita delle donne purtroppo è spesso una presenza costante. Io stessa sono stata vittima di violenza psicologica in alcune mie relazioni prima di Federico».
«Riconoscere i segni di violenza è fondamentale. Ho cominciato a sentire parlare di quella psicologica solo da un paio d’anni e ho realizzato che cosa volesse dire. Mi sono resa conto di averla subita in diverse relazioni, a volte ero molto giovane, a volte no. Parlo anche di storie poco precedenti a quella di Federico». (LINK Vanity Fair )
Solo pochi giorni fa, abbiamo assistito al disappunto espresso da Chiara Ferragni nei confronti della vicenda portata sullo schermo nella prima puntata della nuova edizione di C’è posta per te, dove Maria De Filippi ha ospitato e raccontato la storia di Valentina e Stefano, storia tossica che trasudava maschilismo e sottomissione psicologica.
L’impreditrice ha dichiarato la sua personale opinione sull’accaduto attraverso le Instagram Stories: «Scappa, lui è tossico.»
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