24 Febbraio 2017, da circa un anno curavo il bookblog Marilena’s Journal e intervistavo per la prima volta la scrittrice Cinzia Giorgio, dopo aver letto e amato il suo romanzo La collezionista di libri proibiti, edito da Newton Compton nell’ottobre 2016

Poco fa ero al pc a scrivere l’articolo della settimana per la mia rubrica Pink Velvet, poi i social, ormai nostra infallibile memoria digitale, mi hanno proposto un ricordo e ho deciso di “celebrare” quest’ultima settimana di febbraio in cui ricorre più di un anniversario del mio rapporto con Cinzia Giorgio e Pink Magazine Italia, con questa intervista Amarcord.

A proposito… Cinzia lo sta scoprendo insieme a voi.
Intervista a Cinzia Giorgio per Marilena’s Journal (febbraio2017)

M.J. –Ciao Cinzia, ti do il benvenuto come mia ospite questo pomeriggio, e ti ringrazio di essere qui per un approfondimento sul tuo meraviglioso romanzo La collezionista di libri proibiti.
C.G. -Grazie a te, Marilena, è un vero piacere!

M.J. -Ci sono caratteristiche della protagonista di questo romanzo da potersi definire autobiografiche?
C.G. -Il grande amore per i libri e per la storia. Olimpia è molto diversa da me, per il resto.

M.J. -Scegli di raccontare di un amore inappagato, creando un parallelismo con l’amore inappagato della poetessa del Cinquecento Veronica Franco e il gentiluomo veneziano Marco Venier. Credi che sia l’unico tipo di amore che possa essere considerato davvero “romantico” e duraturo nel tempo, non trovando mai una reale realizzazione?
C.G. –Potrei dirti che forse la storia di Romeo e Giulietta ci ha spinti a pensare che il vero amore sia quello che non conosce il significato della parola “serenità” ma non è così. Il vero amore è più forte, è il motore che muove ogni cosa, e non conta affatto che abbia un esito fausto o infausto. Il parallelismo tra la storia di Veronica e Marco e quella di Olimpia e Davide è chiaramente voluto e ti ringrazio per averlo notato!

M.J. -Olimpia a diciotto anni rinuncia a Davide, apparentemente a causa delle vicende che la vita pone sul loro cammino. Non credi che lei si nasconda dietro una facciata di vittimismo per rincorrere un sogno più grande? Olimpia è fin da piccola una donna forte, perché in questo caso è così arrendevole? Le sue decisioni sono prese davvero in nome di una moralità troppo rigida?

C.G. –Olimpia fa una scelta di vita forte ma comprensibile a diciotto anni. In quante a quell’età avrebbero rinunciato a seguire i loro sogni per vivere un amore a metà? Lei non si arrende, semplicemente cerca di capire quale sia la sua strada. Sua madre ma soprattutto Anselmo le mostrano la via e lei la segue perché pensa sia la scelta migliore e perché crede in se stessa.

M.J. -Come mai non fai menzione di relazioni sentimentali intraprese da Olimpia dopo la rottura con Andrew? Pensi sia giusto che una donna si chiuda a un qualunque tipo di relazione sentimentale in nome di un amore adolescenziale, seppur correlato a una forte delusione?
C.G. –In realtà non ne parlo non perché Olimpia non abbia avuto altre relazioni ma solo perché fanno parte della sua sfera intima, segreta. Lei non ha chiuso le porte all’amore. Quella con Davide non era una cotta adolescenziale e lo dimostra la passione che si riaccende quando si rivedono dopo qualche anno.

M.J.-Il personaggio di Peggie è ispirato a una figura appartenente alla realtà?
C.J. -Sì, certo. La musa ispiratrice è stata la divina Peggy Guggenheim, vissuta a Venezia proprio in quel periodo.

M.J. -Al termine del romanzo si intravede la possibilità di un potenziale seguito. È nei tuoi progetti scrivere un sequel  de La collezionista di libri proibiti?
C.G. -Qualcosa bolle in pentola, ma non posso parlarne ancora. Sarà una sorpresa!

M.J. -Tre aggettivi con cui definiresti il tuo romanzo…
C.G. -Aggettivi? Non saprei… ti proporrei, invece, la definizione di una lettrice, che utilizzò però un sostantivo e non un aggettivo scrivendomi: “Questo romanzo è femmina!”. Mi emoziona l’idea che il mio libro abbia anche per i lettori una forte connotazione femminile.

M.J. -Il lettore attento, riesce a evincere sin dal prologo che l’epilogo della storia d’amore tra Olimpia e Davide non è a lieto fine. Come ma la scelta di dare al lettore la possibilità di intuire un particolare così importante?
C.G. -Amo a tal punto i miei lettori che ho voluto essere sincera e cristallina con loro fin dalle prime battute, tutto qui.

M.J. -Ti ringrazio

XoXo